Bari, nuova sede Cnr all’ex Manifattura Tabacchi: raggiunta la metà del cronoprogramma

La nuova sede del Cnr è a metà dell’opera. Il Sindaco di Bari Vito Leccese, accompagnato a diversi assessori della giunta e dal direttore dei lavori Gianni Vincenti ha effettuato un sopralluogo nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, destinata a diventare la nuova sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Nell’area, di quasi 20mila metri quadri sono state completate quasi tutte le demolizioni e si procede con l’ultimazione di tutta la parte impiantistica.

Nella parte alta di ogni piano è stato realizzato un vano tecnico per gli impianti tecnologici cui si accede attraverso un sistema di passerelle metalliche, una soluzione adottata per permettere ai manutentori di non interferire con il lavoro dei ricercatori impegnati nei laboratori, che alla fine dell’opera saranno circa 600.

Inoltre, sono state completate le opere strutturali e di consolidamento, le opere in carpenteria metallica, mentre il restauro e il rifacimento delle strutture e dei manti di copertura sono in fase avanzata, e in metà dell’intera struttura sono state realizzate le tramezzature interne.

Sono da poco iniziate le operazioni di montaggio degli infissi e sulla facciata esterna si scorge il colore definitivo, che richiama l’originario color terracotta, scoperto grazie alla demolizione di alcune pareti, , analogo a quello di altri opifici di fine ‘800, inizi ‘900.

Tutte le lavorazioni, ovviamente, vengono sottoposte al vaglio della Soprintendenza, essendo la manifattura un compendio tutelato e sottoposto a vincoli. Il cantiere ha un costo di circa 30 milioni di euro.

Procedono i lavori di riqualificazione di una porzione del complesso della ex Manifattura dei Tabacchi, su una superficie di circa 20.000 metri quadri dove si sta realizzando la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel Mezzogiorno d’Italia – ha commentato il sindaco Vito Leccese -. In questo edificio, parte della storia operaia e popolare della nostra città ed esempio di archeologia industriale della regione, lavoreranno oltre 600 ricercatori, portando al Libertà un centro di eccellenza e di conoscenza che ci auguriamo possa segnare un momento di svolta per il quartiere. Questo, infatti, è uno dei progetti principali del più ampio masterplan previsto per il quartiere Libertà. Un intervento di grande impatto non solo fisico ma anche sociale che, accanto a quanto già realizzato e ai cantieri in programma, contribuirà alla rigenerazione complessiva di questa parte di città”.

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