BARI – Avrebbero emesso falsi certificati medici utilizzando diverse modalità, a seconda delle esigenze. Per questo, un tenente colonnello medico dell’Aeronautica Militare, la sua collaboratrice, e undici titolari di autoscuole e agenzie di pratiche auto sono stati raggiunti da misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Bari.
L’operazione è stata svolta dai militari tra le città di Bari, Foggia, Taranto e Venezia. L’accusa mossa nei confronti dei tredici soggetti è di falso in atto pubblico, accesso abusivo al sistema informatico, detenzione abusiva di codici e servizi informatici, tutti reati commessi tra il 2021 ed il 2022.
Sarebbe emerso che l’ufficiale medico, nella sua qualità di “medico accertatore”, tra il 2018 e il 2022, avrebbe emesso oltre 40mila certificati medici attestanti l’accertamento dei requisiti psicofisici per il rilascio o rinnovo di patenti di guida.
Il militare, la sua assistente e i titolari di autoscuole e di agenzie di pratiche auto avrebbero dato avvio alle pratiche omettendo totalmente di effettuare la visita medica, mediante visite mediche fittizie o condotte da terzi senza alcun titolo, e mediante la cessione a terzi delle credenziali di accesso al sistema informatico del Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In ultimo a marzo 2022, il medico avrebbe fornito le credenziali d’accesso al sistema informatico a un altro medico compiacente.
In questo modo il “medico accertatore” avrebbe avuto la possibilità di incrementare in maniera esponenziale il numero dei certificati emessi, ognuno rilasciato per un corrispettivo tra i 25 e i 30 euro; non meno significativi sono stati i vantaggi per i titolari delle autoscuole ed agenzie che sarebbero riusciti a monopolizzare il mercato.
potrebbe interessarti anche
AdP con Aeroporti 2030: sinergia all’insegna di innovazione e sostenibilità
Ernest Verner, al parco Rossani di Bari quindici nuovi alberi con targhe ricordo
Premiazioni all’istituto “Mediterraneo” a Maruggio
Colpisce il collega con uno schiaffo: «Mi scuso»
San Raffaele, la Fondazione replica alla Asl: “Chi penserà ai pazienti?”
Ex Ilva Taranto, autotrasportatori bloccano portineria C