BARI – Il girone d’andata del Bari resta importante sotto il profilo statistico. Il rendimento, sicuramente oltre ogni previsione, è di 30 punti raccolti dopo 19 partite di campionato: a -10 da quota quaranta e con prospettive che potrebbero invogliare a recitare anche obiettivi che possano andare oltre la semplice salvezza. Anche perché nessuna o quasi, nel complesso, ha dominato nel confronto contro i biancorossi, al netto delle differenze sotto l’aspetto tecnico. I numeri, dicevamo. Dal 1986 ad oggi, comprendendo i soli campionati di Serie B a venti squadre e calcolando i tre punti a vittoria, la formazione di Mignani è terza per rendimento e superata dalle squadre delle stagioni 88/89 e 93/94, che invece avevano chiuso a quota 32. Il dato è però migliore di quello del gruppo allenato da Fascetti nel 1996/97, che si fermò a 29. Campionato, quest’ultimo, che fu anche il primo disputato dal Bari tra i cadetti col nuovo regolamento in caso di successi. Ad ogni modo dati ben diversi dal 2002/03, ultimo torneo prima dei successivi allargamenti a 24 e 22. In quella occasione il bottino fu magrissimo, 17 punti e rischio retrocessione.
E poi la media spettatori: 27.723 le presenze a partita, con un minimo di 16mila col Pisa ed un massimo di oltre 48mila col Genoa. E’ il miglior dato dal 1994/95, che ne contò 27.459. Nella storia biancorossa si è fatto meglio solo in altre tre circostanze: 28mila nell’85/86, oltre 30mila nel biennio 90-92. Bari ha fame di grande calcio, ora più che mai. E vuole continuare a sognare.
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