Bari, impresa riciclaggio rifiuti per favorire gli Strisciuglio: sequestro da 5 milioni

BARI – Un appartamento e un deposito a Bari, un immobile industriale a Valenzano, auto, mezzi pesanti, veicoli di grossa cilindrata (tra le quali Porsche Macan e Audi Q8) oltre alla Bari Metal srl che avrebbe fatturato circa 3 milioni di euro all’anno. Il tutto sarebbe stato accumulato in 20 anni utilizzando proventi di origine illecita, derivanti soprattutto dalle estorsioni a imprenditori edili, e per favorire il clan Strisciuglio di Bari, attraverso un’impresa individuale che si occupava della raccolta, trasporto e stoccaggio di rifiuti speciali. È quanto i carabinieri di Bari, su richiesta del Tribunale, hanno sequestrato al fine della confisca per cinque milioni di euro, al 52enne Silvano Scannicchio, pluripregiudicato, con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

L’uomo sarebbe stato uno dei leader della tifoseria organizzata del Bari, “Seguaci della Nord”.

Secondo gli inquirenti, nel 2010 Scannicchio avrebbe avviato l’impresa individuale Metal Recicle per commettere estorsioni. In più si sarebbe reso responsabile di ricettazioni di rame e traffico illecito di rifiuti.

Le indagini avrebbero inoltre appurato che Scannicchio, per evitare la revoca delle autorizzazioni ambientali, nel 2013, avrebbe ceduto fittiziamente l’impresa a un nipote e, nel 2016, con la figlia, avrebbe costituito l’attuale Bari Metal s.r.l. di Capurso.   

Per il tribunale di Bari si tratterebbe di introiti di provenienza illecita derivanti dalla carriera criminale ventennale del 52enne e della sua famiglia.

 

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