Un reparto, nove interpreti alternatisi nel corso della stagione, altrettanti rendimenti piuttosto differenti: la retroguardia del Bari è il perfetto riflesso di quella che è stata la stagione biancorossa, con poche luci a illuminare un contesto abbastanza oscuro per il resto. Punto di partenza – e non può che essere così – l’eterno capitano Valerio Di Cesare, leader tecnico ed emotivo dello spogliatoio e uomo immagine della salvezza dei pugliesi con tre perle meravigliose rifilate a Parma, Brescia e Ternana: se in riva all’Adriatico il prossimo anno si potrà assistere a un altro campionato di B, il merito è anche e soprattutto il suo. Non esiste, però, soltanto il centrale difensivo romano, al suo fianco tra i promossi c’è senza dubbio anche Giacomo Ricci, protagonista di un gran finale di stagione con tanto di assist e di gol, tra andata e ritorno, nel doppio confronto playout con i rossoverdi, avversari puniti anche in campionato nella prima del 2024. Il Bari ripartirà da lui, il cui contratto negli scorsi mesi è stato prolungato fino al 2025.
Sufficienza stentata, invece, per Francesco Vicari e Raffaele Pucino, entrambi titolari e autori di una prova convincente nella decisiva sfida del Liberati ma entrambi reduci da un’annata peggiore, in termini di rendimento, rispetto a quella precedente: un gol a testa, rispettivamente contro Brescia e Modena, ma al contempo più di una sbavatura decisiva per loro. Tra i bocciati, oltre a Frabotta – partito a gennaio destinazione Cosenza – e a Guiebre – arrivato al suo posto nel mercato invernale ma incapace di lasciare tracce di sé – c’è invece Mehdi Dorval che, pur essendosi tolto la soddisfazione di realizzare la prima rete con la maglia biancorossa, è calato in maniera vistosa con il trascorrere dei mesi, fino a terminare più indietro nelle gerarchie, spesso e volentieri a far da panchinaro a Pucino nel finale. Dalla sua però, quantomeno, i due assist nell’ultima decisiva apparizione in terra umbra.
Chiusura dedicata ai due centrali difensivi di riserva: benino Matino, che ha trovato più spazio rispetto a un anno fa, malissimo Zuzek, la cui avventura nel capoluogo pugliese è ormai giunta ai titoli di coda.
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