Chi sale e chi scende, chi sorprende e chi delude: umori e rendimenti opposti tra i portieri del Bari al termine di una stagione conclusasi definitivamente giovedì scorso con la salvezza conquistata in extremis nel ritorno dei playout sul campo della Ternana. Marco Pissardo si appresta a vivere una delle estati più belle della sua carriera da calciatore: lui, che in B non ci aveva mai giocato e che era approdato nel capoluogo pugliese da perfetto sconosciuto nella scorsa estate dopo l’avventura in C con la maglia del Novara, è finito per essere uno dei pochi eroi stagionali tra le fila biancorosse. Merito delle tante fondamentali parate sfoderate dal momento in cui Giampaolo ha scelto di puntare con continuità su di lui, merito soprattutto del calcio di rigore respinto a Casasola nell’andata dei playout al San Nicola: un intervento prodigioso che ha evitato che il primo atto del doppio confronto salvezza si mettesse male e che di fatto ha tenuto in piedi la formazione pugliese in un momento di difficoltà.
L’ex Monopoli, anche se in un lasso ristrettissimo di tempo, ha lasciato delle tracce di sé superiori a quelle di Brenno, una delle principali delusioni del campionato del Bari: Polito lo aveva inseguito per tutta l’estate per strapparlo al Gremio con la formula del prestito con diritto di riscatto. La scintilla con l’ambiente e con il calcio italiano, però, da parte sua non è mai scattata: tempi di uscita quasi sempre sbagliati, capacità di giocare con i piedi non pervenuta e sicurezza tra i pali che è andata un po’ a intermittenza. E’ partito non benissimo – basti pensare alla mezza papera nel primo intervento assoluto contro il Palermo al San Nicola -, si è leggermente ripreso nell’ultima parte del 2023, prima di crollare emotivamente insieme al resto della squadra sotto la gestione Iachini. Impossibile che il suo futuro, anche per la prossima stagione, sia ancora in riva all’Adriatico.
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