BARI – Conti correnti, quote societarie, auto e immobili, il tutto per un importo pari a oltre 2,7 milioni di euro. È quando i finanzieri di bari hanno sequestrato ai fini della confisca, a una società del settore del commercio di parti di autoveicoli. L’operazione trae origine da una verifica fiscale eseguita dalla Compagnia di Monopoli, ha permesso di delineare una frode “carosello” che ha coinvolto nove imprese, quattro delle quali con sede in Ungheria, realizzate per consentire l’ottenimento di illeciti vantaggi fiscali tramite l’indebita detrazione dell’Iva. Bilancio: cinque imprenditori denunciati ritenuti responsabili di emissione e utilizzo di fatture false per un giro superiore ai 22 milioni di euro. Il meccanismo fraudolento ricalca il metodo delle transazioni attuate attraverso società “fantasma” nazionali (le cosiddette “cartiere”, prive di operatività e sostanza patrimoniale), con l’obiettivo di far gravare il debito Iva derivante dalle cessioni nazionali non versato. L’impresa sottoposta a verifiche, avrebbe potuto acquistare i prodotti commercializzati a costi inferiori rispetto a quelli di mercato, così da praticare e prezzi estremamente concorrenziali, collocandosi in una posizione di rilievo nel settore e territorio.
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