Bari, celebrazioni 30 anni Dia, la cooperazione internazionale

BARI – Si concludono le celebrazioni della DIA a Bari per i 30 anni di attività. Dopo Lecce, seconda giornata della tappa nel capoluogo regionale pugliese, nella sala consiliare del Palazzo della Provincia, si è svolto il convegno dal tema: “La cooperazione internazionale”. presso l’Aula Consiliare del Palazzo della Provincia di Bari, moderato dal giornalista Vincenzo Magista’, direttore della testata giornalistica “Telenorba”, presenti oltre al Direttore della DIA Dott. Maurizio Vallone, il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Vittorio RIZZI, il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Dr. Roberto Rossi, il Procuratore Capo della Procura Speciale anti-corruzione (SPAK) in Albania, Dr. Arben Kraja, il Dr. Filippo Spiezia, membro nazionale per l’Italia presso l’European Union Agency for Criminal Justice Cooperation (EUROJUST), il Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale, Gen. D. CC Pasquale Angelosanto. Tra i presenti anche l’arcivescovo di Bari, Mons. Satriano ed il sindaco Decaro.



Il Procuratore Roberto Rossi, nel suo intervento ha spiegato:
“La Cooperazione internazionale fu un’idea del giudice Falcone di molti anni fa. Oggi questa è realtà, il lavoro in sinergia delle forze dell’ordine e della Magistratura per fronteggiare le mafie, va affinato, anche se oggi la criminalità organizzata non appare più invincibile”

DURATA DEI PROCESSI

Nel corso del convegno si è parlato anche della durata dei processi. In passato un fenomeno ricorrente, con prescrizioni sempre in agguato, molti procedimenti sono rimasti fermi fino alla prescrizione della pena. Oggi accade in maniera meno frequente grazie alla cooperazione, il cui effetto è dirompente anche nei confronti dei criminali che hanno contezza dell’organizzazione messa in campo.

EVIDENZIATA L’IMPORTANZA DELLA COOPERAZIONE

Nell’ambito delle indagini è venuto a galla un Brokeraggio degli albanesi nel traffico della marijuana. Ci sono state circostanze in cui grazie alla cooperazione è stato possibile arrivare a sequestri importanti anche tramite comunicazioni tra investigatori con whatsapp.
Dal punto di vista della mafiosita’ è importante il supporto dei media, attraverso i quali sono raccontate le operazioni che vengono portate a termine.

Conclusioni affidate al Prefetto Vittorio Rizzi:
“Quando è nata la Dia non esisteva il Web. Nata dall’idea di costituire una Polizia Federale, ma l’elemento straordinario di novità è il lavoro interforze, il lavoro sinergico delle forze di Polizia è un punto di forza straordinario. Basti pensare – afferma Rizzi – allo scambio di informazioni tra le rispettive banche dati di tutte le forze di Polizia, e questo ora si allarga anche oltre confine con la cooperazione con l’estero. Un obiettivo comune, non solo per condividere dati, ma più in generale per combattere la mafia che è come la pandemia, nasce lontano e si ramifica ovunque.
Oggi viviamo il delicato momento dell’erogazione dei fondi del PNRR, ed il rischio di infiltrazioni mafiose è alto, perché oggi la mafia si è fatta impresa, in grado di esplorare anche i mercati esteri. La disponibilità finanziaria delle mafie, spinge le organizzazioni criminali ad investire nell’economia legale penetrandola per poi inquinare e avvelenare il mercato.

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