Bari-Catanzaro, Magalini e Polito incrociano il loro passato

La prova del nove, o forse del sette. Bari-Catanzaro, in programma venerdì al San Nicola, non sarà una sfida come le altre. Vuoi perché di fronte ai biancorossi ci sarà Ciro Polito, direttore sportivo delle ultime tre stagioni, con una promozione in Serie B con Mignani in panchina, la Serie A sfiorata e una cadetteria tenuta per i capelli a maggio scorso. Vuoi perché Giuseppe Magalini ritroverà la squadra che ha portato in Serie B dopo 17 anni e che poi è arrivata fino in semifinale playoff. Si torna in campo dopo la sosta nazionali per cercare il settimo risultato utile consecutivo. Longo non perde dal 23 agosto, dal ko di Modena che poteva rivelarsi pericolosissimo in ottica avvio di stagione, una sconfitta a cui il Bari ha risposto con i pareggi con Sassuolo e Sampdoria, le due vittorie consecutive e gli 1-1 con Cosenza e Cremonese. Venerdì arriva una squadra in crisi di risultati, sedicesima in classifica e che non vince da quattro gare.

C’eravamo tanto amati: è la storia del Bari e di Polito: da re a primo sul banco degli imputati per la stagione che stava culminando con la retrocessione. L’esonero, la ripartenza da Catanzaro e quella voglia di riscattarsi in una piazza che vive di calcio proprio come quella biancorossa. Di lui sono rimaste le conferenze stampa senza peli sulla lingua, qualche scivolone dato dalla troppa sicurezza in se stessi e la presenza in panchina sul finale di stagione. Magalini è completamente diverso: una figura che si nota meno, un uomo di poche parole, un vecchio volpone del calcio che ha provato a mettere su la miglior squadra possibile con quanto avuto a disposizione. Avrà da lavorare anche a gennaio, se il suo Bari dovesse continuare con il 3-5-2. Una serie di trequartisti inutilizzati e tre mezzeali contate chiamate a tirare la carretta, con Falletti pronto ad adattarsi all’occorrenza. Bari-Catanzaro sarà anche Longo contro Caserta: un allenatore osannato dalla piazza contro uno che al San Nicola si gioca una buona fetta di futuro. Si dice che il venerdì sia l’anticamera della felicità, sarà così per Bari e Catanzaro?

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