BARI – La maggior parte chiede di superare gli esami. Qualcuno vorrebbe anche assicurarsi che sia fatto senza ansia o stress. Qualcuno punta direttamente alla Laurea. Poi c’è lui che chiede solo una cosa: “Please, let me fly away” – lasciami andare via.
Una lettera in corsivo, scritta su un foglio a righe con tratto deciso e penna nera, non lascia spazio a immaginazione: “Caro Babbo Natale, vivere è diventato estenuante e non ho molta voglia di farlo. Non ho più voglia di combattere per ciò che desidero”. È questo il contenuto della letterina appesa – tra le tante – sui rami dell’Albero di Natale che campeggia al centro dell’atrio Cherubini, al Politecnico di Bari. Nessuna firma ma solo la speranza di farla finita. Un grido di disperazione – espressione di un disagio che accomuna sempre più giovani – tra le tante paturnie dettate dalle lezioni e dagli esami incombenti. Un grido di disperazione che non ha lasciato indifferenti colleghi e docenti che subito si sono mobilitati per aiutare l’autore della letterina anonima. “La vita può sembrare dura – scrivono su un foglietto attaccato alla letterina in questione con una mollettina –. Non sei solo”. “Qui hai un’intera comunità pronta a prenderti”, scrive un’altra studentessa su un mezzo foglio a quadretti. “Ricorda che sopra le nuvole grigie c’è sempre il sole”, è scritto con un pennarello fucsia. E ancora tanti altri messaggi di supporto. E poi numeri di telefono di docenti che si mobilitano e la mail a tutti gli studenti del rettore Francesco Cupertino: “Qualunque sia il tuo problema, sono a tua disposizione. Non ti mancherà il mio aiuto”.
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