Bari – Il deputato Pd, Marco Lacarra, replica alla nota de “La Giusta Causa” sulle Comunali baresi 2024.
“Nelle ultime settimane sono intervenuto il meno possibile nel dibattito sulle elezioni amministrative a Bari.
Le evoluzioni delle ultime ore però mi rendono impossibile tacere.
Non commenterò qui l’atteggiamento di chi, da dirigente del PD, assume pubblicamente una posizione opposta a quella definita dai suoi organismi. Trovo assurdo dovermi sempre più spesso sentire estraneo in una comunità che è stata casa mia sin dalla sua fondazione, a prescindere dall’avvicendarsi delle stagioni politiche e dei Segretari; una casa in cui credo e per la cui crescita mi batto ogni giorno. Ma questo attiene a valutazioni che mi riservo di fare nei prossimi giorni.
Oggi voglio esprimere tutte le mie perplessità sul comunicato de La giusta causa.
Nella vita non mi sono mai sottratto ad alcun tipo di confronto. Quindi personalmente sono a disposizione in qualsiasi momento per confrontarmi con l’amico Michele Laforgia sul futuro della città, sui pensieri lunghi che dovrebbero animarlo e su qualsiasi altro tema lui vorrà. La politica per me si fa così: a viso aperto.
Sui contenuti, le proposte, i programmi… Quando ho letto quel comunicato ho pensato a questi anni da parlamentare, al lavoro che faccio con la mia squadra. Ho pensato alle battaglie sulla sanità e sul disagio giovanile, sul lavoro e sulla giustizia. Ho pensato ai lunghi anni da Segretario regionale del PD, alle battaglie in Consiglio regionale, agli anni da Assessore comunale e al lavoro fatto all’epoca sui temi della smart city, quando a parlare di piani per l’energia sostenibile erano pochi Comuni e Bari fu in prima fila. A come sia difficile comunicare tutto questo, far sì che sia patrimonio comune e che non possa essere ignorato come se non fosse mai accaduto.
Non sono stato io, com’è noto, a usare la parola “divisiva” per descrivere la candidatura di Michele Laforgia. Detto questo, poiché la richiesta di esplicitare i motivi di questa dichiarazione è secondo me più che legittima, soprattutto quando in ballo c’è il percorso di una delle figura più autorevoli che la nostra città ha da offrire, dico intanto la mia.
C’è sicuramente un tema di consenso: in Puglia da 20 anni il centrosinistra vince quando è unito, quindi non possiamo permetterci di scegliere un candidato Sindaco che non abbia l’appoggio della netta maggioranza della forza elettorale che ci ha portato alla vittoria nel 2019 e nel 2020. Questo problema noi lo avremmo voluto gestire ricorrendo al sistema delle primarie: le primarie di coalizione riescono a tenere assieme tanti soggetti perché tutti sono messi nelle condizioni di parteciparvi, ma vincolano chi vi partecipa a sostenere poi il vincitore, chiunque esso sia.
Ma esiste innanzitutto e soprattutto un tema di radicamento nelle periferie, in quei luoghi in cui il PD è stato sempre in questi anni, grazie agli infaticabili amministratori, agli iscritti, ai militanti. In questi 20 anni, la nostra forza è stata quella di lavorare per non lasciare indietro nessuno, essere presenti con costanza in quei territori di frontiera. Un programma di sinistra radicale, come quello che si sta scrivendo in queste settimane, deve essere interpretato da qualcuno che conosce quei luoghi e può tutelarne fragilità e potenzialità.
Discutiamone, ragioniamoci, lavoriamoci”.
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