Il Tribunale di Bari ha scagionato un agente di polizia dall’accusa di favoreggiamento personale, affermando che il suo comportamento non costituisse reato. L’uomo era stato processato per essere stato trovato in possesso di poco più di 12 grammi di cocaina, parte della quale aveva ceduto a una donna, e per aver aiutato un uomo arrestato per spaccio di droga a evitare l’indagine delle autorità. Il poliziotto ha negato di aver ricevuto la cocaina dall’arrestato, trovata nel suo borsello in auto.
La Procura aveva richiesto una condanna a 8 mesi, ma l’imputato è stato difeso con successo dall’avvocato Antonio La Scala. Il Tribunale ha ritenuto che, in questo caso specifico, fosse applicabile una giustificazione: chi acquista quantità minime di droga per uso personale non può essere condannato se rifiuta di fornire informazioni alla polizia su chi gliel’ha venduta, se queste informazioni possono ledere gravemente la sua libertà e il suo onore.
Il Tribunale ha identificato il danno potenziale, considerando che l’imputato, agente di Polizia, avrebbe potuto subire gravi conseguenze sul lavoro e sulla carriera. La vicenda dell’agente di Polizia, ormai in pensione per malattia dopo 7 anni, si conclude così.
Nel 2018, era stato processato per truffa aggravata e falso ideologico perché, mentre era in malattia, era stato trovato in vacanza in Albania. Anche in quel caso è stato assolto perché la sua malattia psichiatrica non è stata considerata incompatibile con la vacanza.
potrebbe interessarti anche
Terlizzi, inaugurato il monumento dedicato ai carabinieri
Capurso, assalto al bancomat: ladri via a mani vuote
Bari, primo vero weekend invernale
Laforgia, due mozioni su salario minimo e riabilitazione detenuti al Comune di Bari
Csv San Nicola, meeting su responsabilità
Cisl, tra manovra e Pnrr: pro e contro, dialogo da intensificare con la regione Puglia