Bancarotta, sequestro anche nel brindisino: arrestato imprenditore

VARESE – C’è anche una masseria di lusso della provincia di Brindisi tra i beni appartenenti ad un gruppo di società del Nord Italia che un imprenditore, arrestato in regime di domiciliari, avrebbe cercato di distrarre ad amici e parenti per evitare alle procedure esecutive, messe in atto in questa ore dal finanzieri del comando provinciale di Varese. I militari, all’alba di oggi, hanno notificato all’uomo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lodi. 

L’indagine, piuttosto complessa, ha interessato un gruppo di società operanti nel settore della logistica e delle pulizie. Nello specifico, l’attività svolta dalla Compagnia di Gallarate ha avuto inizio con la verifica di diverse società facenti parte del gruppo e, in seguito alla dichiarazione di fallimento, sulla scorta delle operazioni commerciali compiute dall’imprenditore. L’attività delle fiamme gialle gallaratesi si è dunque concentrata sulla gestione finanziaria della società e dei bonifici effettuati nonché degli atti dispositivi di beni mobili e immobili effettuati con la finalità di spogliarla del proprio attivo. 

Società in dissesto, l’arresto e i sequestri 

Dagli accertamenti emergevano fatti che avevano portato al dissesto della società e, in particolare: operazioni con società riconducibili all’indagato, cessione di tre beni immobili situati nelle province di Lodi e Firenze per un importo complessivo di circa 350 mila euro, veicoli e beni di proprietà della società, il tutto per un importo complessivo pari a oltre 8 milioni di euro. 

Infine, nel corso dell’indagine è stato possibile constatare che l’arrestato ha alterato la contabilità al fine di trarre in inganno il lettore del bilancio abbattendo l’attivo patrimoniale. Infatti, i pagamenti in questione venivano dapprima contabilizzati come “finanziamenti infruttiferi”, poi, con il cambio del sistema contabile come “anticipi fornitori” e ancora come “fatture da emettere”, tutte diciture apparentemente coerenti ma in realtà celanti un intento distrattivo. Inoltre, poiché gravato da numerosi debiti tributari, il responsabile, per sottrarsi alle procedure esecutive, aveva trasferito le quote societarie di varie realtà aziendali proprietarie di numerosi immobili, tra cui anche una masseria di lusso in provincia di Brindisi, a parenti, amici e prestanome. 

Contabilità alterata, l’accusa 

Pertanto, all’esito delle attività investigative, il rappresentante legale della società è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del Gip di Lodi per l’interrogatorio di garanzia. Nello specifico, sullo stesso gravavano inconfutabili prove documentali in relazione alla macroscopica e sistematica attività di drenaggio di capitali dall’impresa in favore di enti riconducibili all’indagato nonché alla sua attività di alterazione della contabilità in merito ad annotazione false e fuorvianti. Inoltre, l’attività delittuosa si è concentrata anche nell’inadempimento costante dei debiti erariali e di evasione. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lodi ha inoltre disposto il sequestro preventivo calcolato in oltre 8 milioni e mezzo di euro in relazione al profitto della condotta distrattiva nei confronti di 17 società beneficiarie dell’illecito e riconducibili all’indagato. 

Il Magistrato titolare delle indagini, visti gli elementi acquisiti, ha recentemente notificato l’Avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis codice di procedura penale per reati di bancarotta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. 

La Guardia di Finanza realizza la sicurezza economico-finanziaria con approccio trasversale a quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale su cui basare lo sviluppo del benessere più equo e solidale. 

Si evidenzia che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa è autorizzata dalla competente Procura della Repubblica in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021, ritenendo sussistente l’interesse pubblico all’informazione con particolare riferimento a ogni forma di criminalità economico-finanziaria. 

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