BARI – “Questo vuole essere trattato male…”. “Lo devo frustare?”. “Vedi che vuole fare… nel trolley di Marilù sta la frusta”. È solo una parte delle intercettazioni finite nell’inchiesta sul giro di baby prostitute sgominato dagli agenti della Squadra Mobile di Bari a inizio settimana.
La conversazione è tra una delle tre 16enni coinvolte e tra Ruggero Doronzo, 29enne tranese autista e factotum della squadra di prostitute che sarebbe stata allestita e gestita da Marilena Lopez e Antonella Albanese.
Oltre a Lopez, in cella sono finite Federica Devito ed Elisabetta Manzari, Doronzo e il 25enne barese Nicola Basile. Arresti domiciliari per due clienti, l’imprenditore salentino di 47 anni Fabio Carlino e il tranese 42enne Roberto Urbino i quali, consapevoli della minore d’età delle ragazze, secondo gli inquirenti, non avrebbero comunque esitato a consumare rapporti sessuali con loro, in cambio di danaro.
Disposto l’obbligo di dimora per un altro cliente e per il gestore di una struttura ricettiva nella quale “tollerava – spiegano gli inquirenti – l’esercizio abituale della prostituzione”.
Ad Albanese, invece, sono stati concessi i domiciliari. Nelle scorse ore, infatti, si sono tenuti gli interrogatori di garanzia sei finiti in carcere. Doronzo, Lopez e Manzari si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre Basile e Albanese hanno parlato a lungo. Quest’ultima, assistita dall’avvocato Nicola Lerario, ha ammesso di essere a conoscenza del fatto che la ragazza con la quale “lavorava”, prostituendosi, fosse minorenne e spiegando che erano amiche.
Avrebbe poi negato gli episodi che riguardano le altre due minorenni coinvolte. Prima di lei è stato interrogato Basile, assistito dall’avvocato Marco Vignola, il quale avrebbe respinto l’accusa di aver organizzato, gestito e sfruttato il giro di prostituzione minorile ma ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali – a suo dire – “consenzienti e non a pagamento” con due sedicenni, una delle quali conosceva da tempo.
Il 25enne avrebbe anche ammesso di aver passato il numero di telefono della sedicenne a un 55enne, che con lui giocava a poker, per favorire un incontro che avrebbe fruttato alla giovane o a chi gestiva il giro di prostituzione 400 euro. Intanto gli agenti della Squadra Mobile stanno continuando a scandagliare una serie di nomi e numeri di telefono presenti nei telefoni degli indagati.
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