BARI – A seguito dell’inchiesta sulla prostituzione delle 16enni in strutture di lusso a Bari, il Garante regionale dei minori, Ludovico Abbaticchio, “rende noto che l’ufficio sarà sempre a disposizione di chi vorrà intraprendere un cammino progettuale finalizzato al raggiungimento di un bene comune, quello dell’educazione civile dei giovani”. “Serve riflettere sul fatto che la svendita del corpo da parte dei giovani ha una radice antica – dice Abbaticchio – e per sradicarla non bastano i divieti e le azioni di polizia giudiziaria, come quelle messe in campo di recente nella città di Bari. Serve l’educazione al rispetto del proprio corpo e dal corpo altrui. È un fenomeno vecchio almeno di 50 anni – riprende il garante – che si trascina senza soluzioni di continuità attraverso una società distratta in cui, alle responsabilità genitoriali, si affiancano i vuoti educativi nelle scuole italiane. Sono anni che si avverte la necessità inderogabile di impiantare, negli istituti di ogni ordine e grado, equipe di professionisti, dal medico al pedagogista, fino allo psicologo ed all’operatore di strada, capaci di focalizzare l’attenzione dei giovani in età evolutiva sul valore della sessualità. Tuttavia, in un’epoca distratta, – prosegue – la funzione didattica è scaduta nelle manifestazioni pornografiche, un tempo opera di una stampa di settore, oggi passate nel novero delle epifanie dei social network”
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