“Escludo che la presidente del Consiglio non si renda conto delle difficoltà che scatenerebbe con questa riforma e quindi credo proprio che fermerà questa follia, solo che lo farà probabilmente dopo le elezioni regionali in Lombardia che sono a grave rischio per il centrodestra”. Lo ha dichiarato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, intervistato dal Fatto Quotidiano sull’autonomia.
Il governatore premette che “non ho alcuna opposizione di principio a dare più poteri alle Regioni, ma perché il divario tra ricchi e poveri non aumenti a causa di una scelta del genere, serve che tutte abbiano le stesse risorse umane, gli stessi soldi e gli stessi obiettivi. Non si può consentire che quelle con più soldi facciano concorrenza sleale alle più povere pagando di più i dipendenti pubblici, turbando la concorrenza tra imprese e offrendo incentivi in denaro o in servizi che rendano meno convenienti gli investimenti e gli impieghi pubblici al Sud”.
Allora, “prima di far partire il nuovo sistema andrebbe pareggiato il divario infrastrutturale, dando a tutte le regioni le stesse strade, le stesse ferrovie, gli stessi ospedali, le stesse università, e così via”. Emiliano sosterrà il governatore dell’Emilia-Romagna alla segreteria Pd, ma chiede che “sulle politiche per il Mezzogiorno e sull’autonomia differenziata di Calderoli, Stefano Bonaccini deve essere più incisivo. Per il resto devo ammettere di avere scelto di sostenerlo assieme ad Antonio Decaro, per avere con quest’ultimo una posizione unitaria in Puglia e sulla base della sua più solida esperienza di governo”.
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