Il piano dell’Unione Europea per il settore automotive, così com’è, non è sufficiente: servono risorse adeguate per sostenere la produzione in Europa e garantire una transizione strutturale del comparto, proteggendo i lavoratori coinvolti. È quanto afferma Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, a margine del tavolo Automotive presso il Mimit, alla presenza del ministro Adolfo Urso, sindacati e imprese del settore.
“La battaglia è ancora lunga, ma Governo, imprese e sindacati vogliono fare fronte comune – sottolinea Spera -. Condividiamo la posizione del ministro Urso, secondo cui il principio della neutralità tecnologica è ancora fragile e necessita di interventi urgenti”.
Le richieste dell’Ugl Metalmeccanici
Il sindacato chiede:
• Un Fondo europeo per l’Automotive, per sostenere la riconversione industriale e tutelare i lavoratori.
• Una riforma degli ammortizzatori sociali, per garantire un supporto adeguato durante la transizione.
• Il riconoscimento strategico di biocarburanti e idrogeno, accanto all’elettrico, per una reale diversificazione tecnologica.
“L’industria europea dell’auto rischia di soccombere alla concorrenza globale, tra nuovi dazi Usa e sovrapproduzione cinese. Per questo, come Ugl Metalmeccanici, siamo pronti a collaborare con le imprese per superare l’attuale impostazione del Green Deal, che rischia di penalizzare il settore anziché rilanciarlo”, conclude Spera.
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