In una regione dove quasi un quinto della popolazione ha più di 65 anni (circa 130mila persone su 540mila), la gestione dell’assistenza agli anziani, soprattutto a quelli non autosufficienti, diventa una questione cruciale. Il sindacato Uil Pensionati di Basilicata, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli anziani, denuncia l’immobilismo della precedente amministrazione Bardi, che per cinque anni ha ignorato le esigenze degli anziani e delle persone fragili, aggravate dai danni fisici e psicologici causati dalla pandemia.
Il sindacato ha espresso il suo pieno sostegno alla mozione presentata dai consiglieri regionali del centrosinistra, volta a riformare il sistema socio-assistenziale. L’obiettivo è potenziare le RSA e le case di riposo, chiedendo alla nuova giunta, guidata ancora da Bardi e con Cosimo Latronico come neo-assessore alla Sanità, di aprire un tavolo di confronto con le parti sociali.
La Uil Pensionati evidenzia le gravi carenze del sistema sanitario lucano, sottolineando la mancanza di un manuale di accreditamento per le residenze socio-assistenziali, promesso cinque anni fa ma mai attuato. Questa mancanza ha messo in difficoltà oltre 80 strutture, costrette ad aumentare le rette per circa 4mila ospiti e a licenziare 2mila dipendenti. Le famiglie lucane, già provate dall’aumento del costo della vita e dalla carenza di lavoro, sono al limite, mentre la situazione per molti anziani con pensioni minime si fa sempre più critica.
Il sindacato denuncia inoltre l’abolizione della legge regionale 8 del 2018, che ha privato le strutture socio-assistenziali di contributi, e la carenza di posti letto per i non autosufficienti, collocando la Basilicata al penultimo posto in Italia con solo 8 posti ogni mille anziani. L’attuale mobilità sanitaria, che costa alla regione 71 milioni di euro, è un ulteriore segnale della necessità di rivedere il sistema socio-sanitario.
Il recente sciopero del comparto della sanità privata, indetto dagli Oss e dagli infermieri, è un chiaro sintomo del malessere diffuso. La Uil Pensionati sollecita l’apertura immediata di un confronto tra sindacati, associazioni delle case di riposo e rappresentanti delle aziende. “Non possiamo più aspettare”, avverte il sindacato.
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