“Gli ultimi posti di Taranto nelle classifiche nazionali sul benessere, il lavoro e l’equità sociale non sono casuali”. È quanto afferma Giovanni D’Arcangelo, segretario della CGIL di Taranto, dopo il dibattito di circa nove ore andato in scena ieri in Consiglio comunale. “Non diamo colpe a giornali, centri di rilevazione o cittadini: il degrado delle istituzioni pubbliche è evidente”, aggiunge D’Arcangelo riferendosi alla decisione, approvata da 17 consiglieri di avviare la privatizzazione dei nove asili nido comunali, considerati finora un esempio virtuoso a livello nazionale.
La protesta non si è fatta attendere. D’Arcangelo, insieme alle lavoratrici, ai lavoratori e alla Funzione Pubblica CGIL, ha presidiato Palazzo di Città e partecipato ai lavori consiliari. “I bambini di Taranto sono stati traditi dalla pubblica amministrazione”, denuncia lo stesso D’Arcangelo auspicando che il sindaco Rinaldo Melucci possa riconsiderare la decisione. Il segretario sottolinea come non ci sia stato alcun confronto sul merito della scelta, nonostante le numerose richieste e i richiami alla Legge 65 del 2017 per garantire un coordinamento pedagogico uniforme.
Le proposte della CGIL, che puntavano a valorizzare l’esperienza delle educatrici e a costruire un percorso integrato tra servizi per la prima infanzia e scuola dell’infanzia, sono rimaste inascoltate. “Non è vero che non sono arrivate proposte”, precisa D’Arcangelo sottolineando come i servizi educativi per l’infanzia rappresentino un investimento cruciale per la crescita della comunità, e non una voce di bilancio da tagliare.
La decisione di aprire al mercato privato ha suscitato forte imbarazzo in una città già piegata da disoccupazione e povertà. “Sindaco, ci ripensi. Parliamo della vita dei suoi concittadini e del futuro di Taranto. Non ci fermeremo: insieme ai lavoratori, alle associazioni e alla comunità faremo di tutto per salvare gli asili nido comunali”, conclude segretario.
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