Sono 173 i pedoni vittime della strada dall’inizio dell’anno a oggi (109 uomini e 64 donne): dieci sono morti nell’ultima settimana, quattro solo nel Veneto. E’ il dato fornito dall’Osservatorio Pedoni dell’Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, che peraltro è parziale e non tiene conto dei gravi feriti che spesso perdono la vita negli ospedali anche a distanza di mesi. Molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, sulle strisce pedonali dei centri urbani, nonostante sia prevista la perdita di otto punti dalla patente in caso di mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli.
Nel Lazio è una vera strage con 35 decessi, quasi un quinto del totale, di cui venti a Roma; seguono Lombardia con 20 decessi, Emilia-Romagna e Veneto con 17, Campania con 15. Suddivisi per mese, 51 decessi sono avvenuti a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 in aprile, 21 a maggio, 16 finora a giugno. Nel report Asaps gli anziani risultano i più indifesi: ben 80 pedoni avevano più di 65 anni, mentre 7 pedoni avevano meno di 18 anni.
Asaps, per sensibilizzare sempre più sul tema della sicurezza stradale, ha attivato la geolocalizzazione aggiornata in tempo reale con i luoghi degli omicidi stradali, il dettaglio delle vie, l’età del pedone e il veicolo investitore. La mappa è visualizzabile sul sito www.asaps.it e ha superato centomila visualizzazioni in poche settimane.
“Come agenzia per la sicurezza stradale – commenta il presidente Giordano Biserni – vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sui decessi quotidiani sulle strade degli utenti più deboli (pedoni e ciclisti), che non sono tragiche fatalità, ma molto spesso vere e proprie violenze stradali, con conducenti che fuggono, con manovre spericolate come accaduto qualche giorno fa a Roma e con la distrazione come virus sulle strade. Servono subito provvedimenti urgenti sull’utilizzo del cellulare alla guida e più divise sulle strade, alla vigilia dell’inizio dell’estate”.
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