BARI- Ha ceduto durante una perquisizione nella propria abitazione uno dei tre rapinatori braccato dai poliziotti della Squadra mobile di Bari: ha confessato di aver commesso quattro rapine in meno di un mese con altri due criminali nel mese di gennaio 2021. Rapine che hanno fruttato al trio 10mila euro.
Ma gli agenti hanno avuto abbastanza elementi per incastrarli e trasferirli nel carcere perché hanno raccolto le immagini del sistema di videosorveglianza delle attività prese di mira e hanno scoperto che il modus operandi è sempre stato lo stesso.
I tre sono arrivati a bordo della stessa auto nei pressi dei quattro negozi, hanno indossato ogni volta gli stessi vestiti, poi trovati nelle loro abitazioni, hanno utilizzato le stesse armi e ognuno ha sempre avuto lo stesso ruolo. E a seguito di questa attività d’indagine hanno iniziato a braccare i tre con ripetute perquisizioni domiciliari, fino a quando uno di loro ha ceduto.
Nella mattina di ieri, 25 gennaio, la Polizia di Stato di Bari ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal gip presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto ancora nella fase delle indagini preliminari) nei confronti di tre pregiudicati baresi, indagati, a vario titolo, all’esito dell’attività investigativa, per la commissione di quattro rapine.
I nomi degli arrestati, tutti già noti alle forze dell’ordine
Si tratta di un gruppo di soggetti, S.N. di anni 22, L.M. di anni 22 e G.D., di anni 31, peraltro già noti per i loro trascorsi criminali, che, utilizzando sempre la stessa auto rubata e con un identico e consolidato modus operandi, avrebbero commesso rapine in danno di quattro esercizi commerciali ubicati sia a Bari che in paesi della provincia, nel mese di gennaio dello scorso anno.
Secondo l’impostazione accusatoria, le azioni predatorie, realizzate in un arco temporale molto ristretto – meno di un mese –, avrebbero fruttato al trio oltre 10mila euro.
L’attività d’indagine: le immagini del sistema di videosorveglianza
Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile di Bari e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, consistite nella visione di numerosissimi filmati registrati dalle varie telecamere di video sorveglianza, hanno consentito non soltanto la ricostruzione della dinamica dei singoli episodi, ma anche di valorizzare, da un punto di vista meramente investigativo, quegli elementi ricorrenti in ogni rapina: l’utilizzo della stessa auto, lo stesso abbigliamento indossato dai tre, la precisa suddivisione dei compiti, l’utilizzo di armi, tanto da taglio quanto da sparo, nonché le caratteristiche fisiche degli autori. I predetti elementi, incrociati con le dichiarazioni delle vittime, hanno consentito l’emersione di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti e tre i presunti responsabili.
La confessione di uno dei tre rapinatori
Di fondamentale importanza, nella fase delle investigazioni, sono stati i riscontri ottenuti tanto con mirate perquisizioni domiciliari, che hanno permesso il recupero di parte degli indumenti indossati durante le azioni, quanto con le dichiarazioni autoaccusatorie di uno dei tre, il quale, proprio in occasione di una delle citate attività di polizia giudiziaria, ha ammesso le sue responsabilità.
Il provvedimento cautelare è stato eseguito nei confronti dei tre, direttamente in carcere, visto il loro stato di detenzione per altra causa.
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