TRANI – Tiene ancora banco il caso delle liste d’attesa saltate in cambio di denaro al Presidio Territoriale di Assistenza di Trani, per il quale sono finiti agli arresti domiciliari il dirigente medico radiologo Francesco Nemore, 68 anni, e Cosima Abbattista, l’infermiera sua complice nel sistema parallelo a quello regolarmente in funzione secondo i parametri sanitari.
Nelle scorse ore, l’ASL della BAT ha accettato e ratificato le dimissioni del medico, rassegnate in prossimità del collocamento in pensione. Nemore, infatti, aveva già comunicato ufficialmente la sua volontà di lasciare l’incarico, con gli uffici dell’azienda sanitaria che hanno rimosso il radiologo dai portali di competenza.
Attesa per il futuro dell’infermiera, con cui Nemore divideva i proventi illeciti derivati dalle visite fuori sistema. La Abbattista si occupava di compilare i registri e segnare le presenze del medico nel presidio territoriale, non facendo risultare le visite e gli interventi che invece venivano effettuati dietro corrispettivi economici illeciti fino a 150 euro. Coinvolta anche una terza persona, un dipendente di Barletta impiegato presso l’ufficio CUP della sesta provincia pugliese.
La direzione generale dell’ASL BAT, che ha scelto di non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda, attende la conclusione delle indagini e le eventuali condanne definitive a carico di Nemore e della Abbattista, entrambi accusati di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato. L’impiegato barlettano del CUP risulta attualmente indagato a piede libero.
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