TARANTO- Sono stati notati con passo spedito allontanarsi da un edificio e, alla vista dei poliziotti, si sono nascosti dietro un’impalcatura: due uomini di nazionalità straniera sono stati arrestati dai Falchi della Squadra Mobile per il presunto reato di furto aggravato in appartamento, violazione di domicilio e ricettazione in concorso.
L’attività di indagine, avviata da parte dei Falchi della Squadra Mobile a seguito della denuncia di numerosi furti in abitazione in modo particolare dei quartieri Borgo e Italia, ha raccolto i primi elementi dalla visione delle telecamere dei sistemi di video sorveglianza delle zone interessate.
Anche in considerazione delle testimonianze acquisite dalle vittime dei furti, l’attività si è concentrata verso l’individuazione di tre uomini, dei quali uno di corporatura robusta e con capelli rasati, ripresi dalle telecamere.
Così, nella mattinata dello scorso 3 maggio, i Falchi, nel corso della specifica attività di osservazione, hanno notato due individui che, con passo spedito, si sono allontanati a piedi da un edificio e che, alla vista dei poliziotti, si sono nascosti dietro un’impalcatura.
I due, uno di nazionalità georgiana e l’altro di nazionalità rumena, sono stati identificati e uno dei due è stato trovato in possesso di un borsello contenente una pinza multiuso e diversi strumenti.
Ritenendo che i due potessero essere riconducibili agli autori dei furti in appartamento, i poliziotti hanno dato avvio a una ancora più attenta visione delle immagini delle telecamere di video sorveglianza già acquisite, nonché ai profili social (Facebook ed Instagram) collegati ai due soggetti controllati.
Proprio da questa minuziosa analisi, si sono acquisiti fondati elementi indiziari per ritenere che il terzo uomo, ripreso sia dalle telecamere sia nelle foto sui profili social degli interessati, ha corrisposto a colui che, con capelli rasati e corporatura robusta, ha partecipato ai furti.
Lo stesso, sempre di nazionalità georgiana, è stato rintracciato in un comune della provincia tarantina, ove vive insieme alla moglie di origini georgiane e al figlio.
A seguito della perquisizione domiciliare nell’abitazione di quest’ultimo, è stato possibile recuperare numerosi oggetti preziosi – in oro e argento -, telefoni cellulari, computer portatili, orologi, occhiali ed altro, della cui provenienza la coppia non ha saputo dare alcuna spiegazione plausibile.
All’esito dell’attività investigativa svolta, il procuratore della Repubblica di Taranto ha ritenuto che il fermo di indiziato di delitto da eseguirsi presso la casa circondariale nei confronti dei tre soggetti fosse l’unica misura idonea a evitare il concreto pericolo di fuga.
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