Arrestato perché irregolare e trasferito nel Cpr (centro per il rimpatrio) di Bari in attesa di espulsione, alla fine è stato rimesso in libertà perché in patria rischierebbe di essere ucciso. È la vicenda di un 30enne albanese la cui espulsione è stata annullata dal Tribunale civile di Brescia.
Il legale dell’uomo, l’avvocato Stefano Afrune, ha presentato una domanda di protezione internazionale, sostenendo che il suo assistito, se espulso, sarebbe tornato a vivere in un’area dell’Albania dove vige il Kanun, il codice orale che regola l’onore, il giuramento e la vendetta.
La vita dell’uomo sarebbe in pericolo a causa di una faida familiare legata a un presunto debito contratto dal padre. Già un anno fa, l’uomo era stato espulso e scappò dall’Albania dopo essere sfuggito a un attentato.
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