Le continue sollecitazioni di Savino Montaruli, presidente Unibat, affinché ad Andria si riunisse l’Osservatorio Provinciale sulle Tensioni Economico-Sociali voluto dal prefetto Rossana Riflesso, ha ottenuto l’effetto auspicato. Stando a una comunicazione pubblica, l’Osservatorio si riunirà nella città federiciana, come richiesto da Montaruli, alle 16.30 di martedì 27 giugno nella Sala Consiliare.
Una convocazione che avviene in concomitanza con l’ennesimo episodio di intimidazione che ha visto danneggiata un’altra attività commerciale di Andria colpita da un ordigno.
Sui due argomenti è stato Savino Montaruli, peraltro addetto stampa della FAI – Antiracket con sede a Molfetta, a dichiarare: “finalmente il prefetto Riflesso ha compreso l’importanza che l’Osservatorio si riunisse ad Andria. Mi auguro sia data la massima divulgazione dell’evento, cosa per nulla ancora avventa, in modo che tutto il mondo associazionistico locale, gli ordini professionali, i presti, i comitati e i cittadini possano partecipare a questo momento di confronto che, speriamo, non sia solo formale e basato sulla conoscenza di quanti pagano o meno gli affitti delle case popolari, come accaduto a Minervino Murge, ma anche e soprattutto di sicurezza e garanzia della sicurezza ai cittadini”.
”Non sarà certo facile per il prefetto fornire “rassicurazioni”, visto il continuo allarme, ignorato anche dalla politica, del procuratore Renato Nitti, il quale, giustamente, continua a sottolineare la scarsità di organico delle Forze dell’Ordine in questa provincia di quarta serie, così come vano sarebbe qualunque tentativo di minimizzare, come si continua a fare per evidente propaganda, problemi che, al contrario, sono di enorme portata”, aggiunge Montaruli.
”Dalla mafia fino alla microcriminalità, passando per i furti, i danneggiamenti, le estorsioni, la violazione persino dei luoghi di culto, come denunciano i preti che devono esporsi e non solo quando vengono colpite le loro Parrocchie, devono essere al centro della riunione dell’Osservatorio altrimenti si continuerebbe a dire, ipocritamente, che va tutto bene e che sono ”questioni personali””, sottolinea Montaruli.
”I cittadini andriesi sono stanchi e, a causa delle bombe notturne, non riescono più neppure a dormire. Non tutti hanno faraoniche ville di campagna dove godersi la tranquillità quindi si tenga conto delle paure e dei disagi di chi non vive di denaro pubblico e la mattina va davvero a lavorare e non a fare teatrini”, conclude Montaruli di Unibat.
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