“Nella gestione del Centro neuromotulesi di Ceglie Messapica, di titolarità pubblica e gestito in sperimentazione dalla Fondazione San Raffaele, stanno emergendo 24 anni di cattive sorprese. A prescindere dalla legge regionale e dall’atteggiamento politicamente equivoco dei dirigenti ministeriali nell’esaminarla, mi pare di poter dire che la situazione del San Raffaele è gravissima sotto i profili clinici, gestionali e organizzativi”. Lo sostiene Fabiano Amari, consigliere e commissario regionale di Azione in Puglia.
”Sono venuti alla luce decine e decine di atti, in un arco temporale di 24 anni, idonei a dimostrare carenze nel rispetto delle prescrizioni sul setting assistenziale, incoerenze sull’assegnazione dei tetti riferiti ai codici autorizzati e relativi pagamenti, insufficienze strutturali in base ai regolamenti di accreditamento. Siamo insomma di fronte a una struttura pubblica, di rango ospedaliero, trattata però come una qualsiasi Rsa con convenzione, attraverso l’uso illegale di uno strumento legislativo, la sperimentazione gestionale, assegnato con forme non rispettose dell’ordinamento giuridico”, aggiunge Amati.
“Ne deriva che riportare anche l’autonomia gestionale sotto la responsabilità dei sanitari dell’ospedale Perrino di Brindisi, avvalendosi del personale attualmente in servizio, è un obiettivo di salute, sicurezza e legalità. Ho già messo nella conoscenza della Procura della Repubblica di Brindisi tutti gli atti e i fatti da me conosciuti”, conclude Amati.
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