Un gatto colpito da un calcio sferrato da una ragazzina che ride mentre l’animale finisce nelle acque gelide della fontana del paese morendo congelato e annegato. È quanto successo due giorni fa ad Alberobello, in provincia di Bari, a un micio di nome Grey.
La scena è stata filmata da una persona presente, probabilmente un’amica della ragazzina, che poi ha postato il video sui social con la didascalia: “Ciao amò, beccati un po’ di notorietà”. Il post ha scatenato l’indignazione del web e dei cittadini di Alberobello.
Grey faceva parte di una colonia felina che cresce vicino alla sede del Comune, non lontano da un bar gestito da una donna che se ne prendeva cura. L’episodio “è avvenuto di notte” quando “le temperature sono molto basse – si legge su Facebook – purtroppo il gatto è deceduto tra atroci sofferenze”. In un post si annuncia che la ragazzina “sarà denunciata alle autorità competenti: ci auguriamo venga fatta giustizia”. “Chi ne risponderà sarà chi ha compiuto questo gesto orrendo”, continua il post che termina con l’auspicio che Grey possa “riposare in pace”.
Volontaria: “Per noi colpo al cuore” – “All’inizio ha pensato che il suo Grey fosse caduto accidentalmente nella fontana che qui ad Alberobello chiamiamo vasca dei pesci. Quando invece ha ricevuto il video ha compreso cosa era successo ed è rimasta scioccata”. Così Ilania Barnaba, referente dell’associazione a tutela degli animali Anta Odv di Alberobello, racconta l’orrore provato dalla sua amica Catia che si prendeva cura del gatto preso a calci da una ragazzina e spinto nelle acque gelide della fontana della piazza del Comune dov’è morto annegato e congelato. È stata la barista a trovare il micio a pelo d’acqua nella fontana.
L’episodio “risale ad almeno due giorni fa”, riferisce Barnaba che si occupa delle colonie feline nel paese in provincia di Bari. “Catia è titolare del bar del Comune e curava una colonia composta da cinque o sei gatti tutti sterilizzati dalla Asl – continua – Grey era vecchietto e malaticcio e non era stato sterilizzato. Ultimamente non riusciva neppure a mangiare e veniva alimentato con delle mousse perché non era in grado di masticare i croccantini. Era molto coccolone e spesso i turisti si avvicinavano a lui per accarezzarlo”.
“Quei filmati, quelle foto e soprattutto le risate di chi colpiva Grey e di chi immortalava quella scena tremenda con il cellulare, sono stati un colpo al cuore”, riferisce l’animalista evidenziando che “quando a Catia sono arrivate le immagini, non credeva ai suoi occhi. Non riusciva a capacitarsi della stupidità e delle crudeltà di persone che hanno 15 o 16 anni”. La barista ha sporto denuncia ai carabinieri a cui toccherà risalire alla identità dei responsabili. “Un avvocato si è reso disponibile a sostenerci e spero che Grey possa avere giustizia”, conclude.
“Dalla ragazzina troppa cattiveria” – “Ho visto l’ultima volta Grey l’8 gennaio. L’ho cercato andando lì dove pensavo potesse essersi rifugiato. Poi mi sono arrivate via chat quelle foto tremende. Non meritava tutta quella cattiveria e alla 16enne che lo ha colpito con un calcio facendolo finire nella fontana, vorrei far capire che quanto ha fatto non può essere classificato come una bravata, o una ragazzata, perché ha inferto sofferenza. E non può passarla liscia”. Lo dichiara Catia Bianco, la barista di Alberobello (Bari) che nell’ultimo anno si è presa cura di Grey, il gatto preso a calci da una ragazzina e finito nelle acque gelide della fontana della piazza del Comune dov’è morto annegato e congelato.
“Io non l’ho visto, a trovarlo sono stati alcuni operatori ecologici”, riferisce Catia evidenziando che “da un po’ Grey era molto raffreddato. Era molto esile come micio e aveva sempre freddo. Essendo un randagio soffriva per le temperature basse. Tappetini e coperte non gli bastavano, cadere nell’acqua ghiacciata sarà stato tremendo per lui che sarà morto in pochi attimi”.
“Ho ricevuto solo ieri sera il video girato da questi ragazzini, avevo solo degli screenshot – dice – e più lo guardo più trovo assurdo quanto hanno fatto: è incomprensibile quella cattiveria, è insensato che lei lo colpisca e che ne rida fiera con chi sta registrando col cellulare”.
Catia ha sporto denuncia. “È giusto che prenda coscienza di quanto ha fatto, che cresca e che qualcuno le faccia capire che il rispetto per ogni forma di vita è fondamentale”, continua. “Nessuno si è fatto vivo, non la 16enne né i suoi amici”, aggiunge. Se venissero al suo bar cosa direbbe? “Che dovrebbe comprendere la gravità del suo gesto e assumersene le responsabilità. Crescere vuol dire anche questo”, conclude.
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