POTENZA – Sarebbero almeno 17 gli indagati tra imprenditori e funzionari di Acquedotto Lucano che mercoledì 6 novembre compariamo davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Potenza, Lucio Setola, per gli interrogatori preventivi all’emissione delle misure cautelari richiesti dalla pm Elena Mazzilli.
Al centro degli accertamenti della sezione pubblica amministrazione della squadra mobile di Potenza è finita una presunta turbativa della gara per l’assegnazione di 17 lotti del servizio di manutenzione delle reti idriche e fognarie lucane. Un accordo quadro da 43milioni di euro chiuso a giugno del 2023 dalla Stazione unica appaltante della Regione Basilicata, per conto di Acquedotto lucano spa. Gli inquirenti avrebbero anche richiesto l’interdizione per 4 società attive aggiudicartici dell’appalto.
Ma tra i capi d’imputazione formulati ci sarebbero anche altri fatti riguardanti l’indagine partita nel 2020, quando due persone vennero arrestate per una tentata estorsione a sfondo sessuale ai danni di un dipendente di Acquedotto lucano spa. In quest’ultima inchiesta sempre condotta dalla Procura di Potenza, risulta indagato un singolo dirigente di Acquedotto lucano.
Non rientrano invece nell’elenco degli indagati né l’attuale amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta, né il su predecessore, Giandomenico Marchese.
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