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Acqua del rubinetto, tre famiglie su dieci non si fidano

Istat: picchi di diffidenza al Sud e nelle Isole, cresce il consumo di acqua minerale

Secondo l’Istat, nel 2024 il 28,7% delle famiglie italiane dichiara di non fidarsi a bere l’acqua del rubinetto. Un dato stabile rispetto al 2023, ma in netto calo rispetto al 40,1% rilevato nel 2002. La diffidenza è più marcata nelle Isole, dove si arriva al 49,5%. A livello regionale spiccano la Sicilia (50%), la Sardegna (48,2%) e la Calabria (39,9%).

Qualità percepita in calo

La soddisfazione per l’acqua del rubinetto in termini di odore, sapore e limpidezza è valutata molto o abbastanza buona dal 76,2% delle famiglie, in calo rispetto all’86,4% del 2023. Le percentuali più alte di insoddisfazione si registrano in Sicilia (37,2%), Calabria (34,4%) e Sardegna (33,9%).

Acqua minerale sempre più consumata

Il consumo di acqua minerale resta elevato: l’Umbria è la regione in cui si beve di più, con il 92% delle persone sopra gli 11 anni che ne consumano almeno mezzo litro al giorno. Il consumo è maggiore nel Nord-Ovest (87,2%) e nelle Isole (84,8%), mentre è più basso nella provincia autonoma di Bolzano (58,6%).

Cresce la sensibilità ambientale

Quasi il 70% degli italiani con più di 14 anni si dichiara attento a non sprecare acqua, con punte massime in Sardegna (75%) e valori più bassi in Calabria (62,8%). Il 69,2% delle persone è preoccupato per i cambiamenti climatici, con i livelli più alti nel Nord-Ovest e nel Centro.

Timori per dissesto idrogeologico e inquinamento

Il 28,5% della popolazione è preoccupato per il dissesto idrogeologico, percentuale che sale al 32,4% tra gli over 55. Preoccupa anche l’inquinamento di fiumi, mari, laghi e falde, indicato dal 37,9% degli intervistati, con maggiore sensibilità tra i giovani (40,3%).

Costi dell’acqua giudicati alti

Quattro famiglie su dieci (39,8%) ritengono troppo elevati i costi per l’erogazione dell’acqua. Il malcontento è più diffuso nelle Isole (55,2%), al Sud (45,6%) e al Centro (42%).

Servizi idrici ancora frammentati

L’Istat segnala che nel 2022 i gestori dei servizi idrici erano 2.110, per lo più enti locali. Calabria e Sicilia sono i territori con il maggior numero di operatori nel prelievo idropotabile. Solo 13 Comuni italiani, in Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, risultano privi di rete idrica pubblica, con i cittadini che si affidano a pozzi privati.

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