ROMA – Non solo l’aumento del costo del gas, il conflitto in Ucraina accende la spia rossa anche per la produzione di acciaio in Europa, dove le difficoltà del mercato hanno indotto ArcelorMittal al taglio di tre impianti di produzione, due in Germania (Amburgo e Brema) e uno in Spagna nelle Asturie. “I tagli rappresentano circa l’8% della produzione europea di Arcelor. A livello industriale, le attuali riduzioni rappresentano il 2% della produzione di acciaio piatto dell’Ue e l’1% della produzione di acciaio lungo, ma si ipotizza che la domanda scenda del 5% nel 2023 rispetto al 2022; quindi i tagli sono consistenti, ma non cambiano le carte in tavola e ne abbiamo davvero bisogno per raggiungere un equilibrio. È quanto riporta l’AGI, l’agenzia di stampa aggiunge che la debolezza della domanda, le scorte elevate e le importazioni competitive sono venti contrari per l’industria nazionale dell’acciaio. Comunque, la scorsa settimana i prezzi del laminato a caldo (Hrc) sono rimbalzati di circa 50 euro/t dopo l’aumento generalizzato dei prezzi di ArcelorMittal”. (AGI)
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