“Nonostante già circolasse da qualche giorno la notizia della fermata dell’Altoforno 1, Acciaierie d’Italia ha deciso stamani (domenica 30 luglio, ndr) di comunicarlo esclusivamente agli enti comune e provincia di Taranto, esautorando, come spesso accade, le organizzazioni sindacali”. A dichiararlo è Alessandro Dipino, segretario provinciale UGL Metalmeccanici di Taranto.
”È palese il totale disinteresse da parte del Governo italiano circa la difficile situazione della fabbrica e dell’indotto, lasciati al proprio destino – continua Dipino -. Ancora una volta, il Governo della nazione decide di non decidere, nonostante i numerosi proclami da parte del MIMIT di poter subentrare nella quota maggioritaria della società, attuando un cambio di governance”.
“E mentre gli impianti sono in totale abbandono per mancanza di qualsiasi attività manutentiva, non si intravede alcun piano di rilancio dell’azienda che preferisce produrre bramme in conto vendita per Mittal ed altri competitors a prezzi sconosciuti, pur di non acquisire ordini che diano continuità produttiva agli impianti sociali”, aggiunge Dipino.
“Quanto ancora si dovrà attendere affinché si metta un punto definitivo a questa situazione incresciosa e lesiva nei confronti della città e dei lavoratori, costretti sempre più a essere posti in Cassa Integrazione, al depauperamento degli impianti, ancora di proprietà dello stato? Consentit qui tacet”, conclude Dipino.
potrebbe interessarti anche
Ex Ilva, ritardi pagamenti indotto: la denuncia della Uilm Taranto
Taranto, Campagna presidente del Formedil Cpt
Taranto, cambio al vertice della Cassa Edile. Bozzetto nuovo presidente
Martina Franca: rapina all’ufficio postale di Motolese
A Taranto “Sentieri” : progetto per un turismo inclusivo
Jago incanta Martina Franca: un dialogo tra arte e anima