“Per il 28 settembre, Acciaierie d’Italia ha organizzato presso lo stabilimento di Taranto l’evento Steel Commitment 2023, un incontro commerciale con i clienti da tenere all’interno del sito, pubblicizzandolo attraverso importanti testate nazionali, come se la crescita commerciale dipendesse da questi eventi e non da una gestione totalmente diversa dell’azienda”, comincia così un lungo comunicato delle organizzazioni sindacati territoriali.
”Il sito è ormai privo dei requisiti minimi per garantire una vita dignitosa ai lavoratori sugli impianti produttivi, dove l’assenza di manutenzioni ordinarie e straordinarie compromette la stessa salvaguardia delle vite umane che ci lavorano. Tutto questo nonostante i copiosi finanziamenti pubblici ricevuti solo qualche mese fa che, a sentire gli annunci, sarebbero serviti ad avviare il rilancio dello stabilimento, il pagamento delle fatture scadute e il completamento delle opere di ambientalizzazione (obiettivi puntualmente falliti)”, aggiungono.
”Gli appalti continuano a vivere uno stato di perenne sofferenza dettato dal ritardo sui pagamenti e sul blocco degli ordini, che si riversa, nella migliore delle ipotesi, sull’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali (in esaurimento) e su preoccupazioni relative al rispetto ogni scadenza paga mensile”, continuano le segreterie territoriali.
”Per i lavoratori ILVA in AS permane l’incertezza derivante dalla modifica dei patti parasociali avvenuta, senza nessun coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali, il 4 marzo 2020 tra governo, Arcelor Mittal e ILVA in AS. Ribadiamo ancora una volta la validità dell’unico accordo sindacale siglato dalle scriventi ovvero quello del 6 settembre 2018 con la relativa clausola di salvaguardia occupazionale che prevede il reintegro di questi lavoratori all’interno del perimetro industriale”.
”Pertanto, comunichiamo lo sciopero di 24 ore per la stessa giornata del 28 settembre, con presidi davanti a tutte le portinerie di ingresso del sito di Taranto.mPrecisiamo che la giornata di mobilitazione non vuole essere in alcun modo rivolta ai potenziali clienti dell’azienda che, a nostro avviso, vengono di fatto allontanati da una gestione totalmente inaffidabile. Al contrario, la nostra iniziativa vuole essere una giornata di difesa dello stabilimento nei confronti di chi lo sta portando alla repentina e pericolosa chiusura e alla devastazione più totale; la gestione dell’attuale amministratore delegato”.
”In quella giornata tutti i lavoratori sociali, del sistema degli appalti e di Ilva in As, sciopereranno per difendere il sito affinché ci sia una transizione ecologica non negli annunci retorici che continuiamo ad ascoltare dagli scranni istituzionali, ma attraverso la condivisione di un vero piano industriale. I lavoratori hanno un unico scopo; mettere al centro il proprio futuro davanti a chi continua a non assumersi le proprie responsabilità (il governo nazionale), complice di una gestione societaria che mortifica la dignità dei lavoratori e di un’intera comunità”, concludono le segreterie territoriali.
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