Il WWF Italia ha espresso forte contrarietà in merito al recente abbattimento degli ulivi monumentali nella Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. L’associazione ha già avviato indagini approfondite sia dal punto di vista legale che di merito, sottolineando la necessità di verificare accuratamente la presenza di Xylella nelle piante abbattute e di capire perché non siano stati considerati trattamenti alternativi meno distruttivi, vista l’importanza paesaggistica e il regime di tutela dell’area.
Il WWF Italia supporta la posizione del Consorzio di Gestione della Riserva, che, dopo aver denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e informato il Ministero dell’Ambiente, ha deciso di intensificare la sensibilizzazione presso le aziende agricole. Tuttavia, è cruciale tutelare l’area protetta, già soggetta a normative specifiche (legge n. 394/1991) e al Regolamento della Riserva che vieta di alterare l’ordinamento colturale dell’uliveto secolare.
La legge n. 44/2019, che ha autorizzato l’abbattimento delle piante, sembra ignorare le peculiarità delle aree naturali protette, prevedendo un regime derogatorio che consente l’estirpazione degli ulivi con una semplice comunicazione alla Regione. Questo potrebbe portare alla distruzione indiscriminata degli uliveti nel Salento, nella provincia di Brindisi e parte di quella di Taranto, senza un reale esame scientifico, e rischia di stravolgere il paesaggio.
Il WWF Italia sottolinea l’importanza di combattere la Xylella, ma ritiene necessario valutare attentamente le condizioni in cui si opera, cercando le soluzioni migliori. Già nel maggio 2022, il Consorzio di Gestione della Riserva di Torre Guaceto aveva stipulato una convenzione con il Centro di Ricerca “Basile Caramia” per individuare metodi di agricoltura ecosostenibile che potessero contribuire alla mitigazione della Xylella. Tuttavia, ciò non è bastato a prevenire l’abbattimento recente.
L’associazione ritiene opportuno un intervento normativo che pianifichi gli interventi nelle zone colpite dalla Xylella, tenendo conto dei valori ambientali e paesaggistici delle aree protette, e propone l’istituzione di un tavolo tecnico con il Ministero dell’Ambiente, la Regione e i gestori delle aree protette per trovare soluzioni efficaci e sostenibili.
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