«Un po’ pazzo e un po’ genio. Ma il genio è all’80%». Non c’è definizione migliore di quella data da Corrado Canonici, contrabbassista e già manager di Keith Emerson e Chick Corea, per raccontare Maurizio Mastrini, il pianista e compositore noto in tutto il mondo per originalità e capacità di esecuzione.
E saranno proprio le sue mani sui tasti del pianoforte a coda a estasiare giovedì 16 maggio il pubblico di Acustica | emozioni in purezza, la rinomata rassegna che si tiene a Manduria per l’ottavaedizione, con la direzione artistica di Salvatore Moscogiuri per Artilibrio e la partnership organizzativa di Produttori di Manduria.
Per il quarto appuntamento in cartellone, il Museo della Civiltà del Vino Primitivo avrà il privilegio di ospitare la prima data italiana del Ghost International Tour, che Mastrini ha iniziato a fine aprile in Kazakistan e proseguito pochi giorni fa a Tokyo.
Nel nuovo spettacolo, il poliedrico pianista dai dred biondi e gli smoking pastello esegue la suite di quattro brani che dà il nome al tour, recentemente ultimata e composta tra la sua Umbria, New York e la famosa stanza di albergo di Sorrento, che ha ospitato il tenore Caruso pochi giorni prima della morte e ispirato l’omonima canzone di Lucio Dalla. Oltre a queste composizioni, il programma concertistico ne comprende numerose altre, firmate dallo stesso Mastrini e tratte dalla sua discografia di dodici album, a cui si aggiunge un omaggio a Robert Miles.
Neoclassico, eclettico e anticonformista, Maurizio Mastrini è il musicista dei record. Unico al mondo a suonare i grandi classici eseguendone gli spartiti al contrario (tanto da averne fatto un disco di successo) e autore dell’opera lirica più breve mai scritta (Il Bacio, 3 minuti e 20 secondi, su testo di Sergio Tasso), il pianista umbro è apprezzato a livello internazionale per una produzione che si caratterizza come anello di congiunzione tra i il rigore canonico e la musica classica contemporanea. Le sue opere sono l’approdo di una ricerca colta ed emozionale, che in taluni casi incontra la dodecafonia, pur stemperandone la durezza armonica.
Molte composizioni di Mastrini sono minimaliste, altre hanno una concezione matematica, altre ancora allargano i ranghi alla partitura. Dimostrando in tutto una cura gentile del particolare, che si trasfonde anche nelle esecuzioni, che il maestro affronta a piedi scalzi, per avere maggiore sensibilità ai piedi nel toccare i pedali del pianoforte.
Si tratta di eccezionalità che impressionano anche quando si traducono in numeri: oltre 42 milioni di streaming su Spotify, circa 800 concerti in giro per il mondo negli ultimi 10 anni, più di 500mila spettatori. Ad arricchire un curriculum che, dalla laurea in pianoforte in poi, racconta di prestigiose direzioni di orchestre e accademie (come la Royal Academy Of Music Art di Londra), importanti esibizioni in radio e tv (tra le altre, Radio France, Rai, Radio e televisione Svizzera, Mediaset, BBC, ABC), concerti in teatri e sale da musica di molti Paesi (tra cui, Islanda, Danimarca, Turchia, Francia, Inghilterra, Olanda, Usa., Spagna, Giappone), collaborazioni con grandi nomi del panorama culturale, come Tony Renis, Giorgio Albertazzi e il premio Oscar Luis Bacalov.
Esperienze che, al di là delle abilità di scrittura, comprovano le credenziali artistiche di Maurizio Mastrini come pianista. Una dote riconosciuta anche dalla casa discografica Ricordi, che ha voluto includere la sua interpretazione della Fantasia in Do Maggiore di Schumann nel disco Storia della Musica – Capolavori, accanto alle esecuzioni di mostri sacri come Arthur Rubinstein. Il concerto del 16 maggio avrà inizio alle ore 20:30, con ingresso libero.
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