Lecce – Il centro di Lecce invaso dai piccioni, se ne contano infatti oltre 1000. Un numero che mette così a serio rischio la conservazione del patrimonio artistico della città barocca ma rappresenta anche un serio pericolo per la salute pubblica tanto da spingere la Commissione Ambiente di Palazzo Carafa a riunirsi per discutere della proliferazione incontrollata dei colombi in città.
Un’emergenza affrontata più volte e che ha spinto l’attuale amministrazione a convocare il geometra Marco Cannone del settore ambientale e Claudio Cantore direttore dell’azienda che si occupa della disinfestazione di Lecce. Negli scorsi mesi, ha raccontato Cannone, è stata effettuata la somministrazione di mangime antifecondativo, ovvero un mais in grano autorizzato dal Ministero della Salute, e distribuito in alcune aree specifiche della città.
Oltre al mangime sono stati utilizzati anche dissuasori laser, e palloni predator poco visibili perché posizionati in cima ad alcuni alberi. Altre iniziative sono state intraprese ma il mais rimane al momento quella più efficace in virtù anche del fatto che vincoli normativi limitano la cattura o l’abbattimento massivo dei piccioni.
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