Le misure previste all’interno del Decreto legge in materia energetica costituiscono un primo passo verso il contenimento dei costi di energia elettrica e gas naturale e, allo stesso tempo, predispongono il sistema Italia a seguire un processo di sviluppo delle energie rinnovabili e di rilancio delle politiche industriali. Sull’argomento entra è il presidente reggente di Confindustria Lecce Nicola Delle Donne, il quale afferma: “mentre appaiono ancora limitate le previsioni del credito d’imposta del 15% per le imprese gasivore solo per il secondo trimestre 2022, è condivisibile la scelta del rilancio della produzione di gas in Italia con la cessione attraverso contratti pluriennali alle imprese energivore di ogni dimensione”.
Tale aspetto è particolarmente rilevante sul fronte della sicurezza degli approvvigionamenti, alla luce della fase incerta che stiamo attraversando, e su quello della tutela della competitività industriale.
“Sono apprezzabili – dice ancora Delle Donne – gli interventi relativi all’energia elettrica che confermano le misure previste dal Decreto Sostegni Ter per il secondo semestre 2022, nonché i provvedimenti a favore del settore automotive e quelli finalizzati a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione verificatisi nel 2021″.
Confindustria Lecce esprime tuttavia preoccupazione perché le misure previste, per quanto pregevoli e condivisibili, seguono un’impostazione congiunturale, volta ad affrontare la fase emergenziale, senza creare le condizioni strutturali per calmierare stabilmente l’impennata dei costi energetici: “tale problematica – conclude il reggente – deve essere risolta, invece, mediante la riduzione della dipendenza del Paese dalle forniture estere una volta per tutte. E’ fondamentale, infatti, che l’Italia si doti di infrastrutture di produzione energetica da fonti rinnovabili, punti all’efficientamento energetico e ad una migliore gestione delle reti, nonché favorisca la creazione di gigafactory, capaci di stoccare energia in periodi di richiesta minima e che ne forniscano quantità adeguate in caso di surplus di fabbisogno. Tali gigafactory giocheranno un ruolo fondamentale non solo in Italia e in Europa ma anche nel mondo in vista della transizione energetica”.
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