MESAGNE- A soli 12 giorni dalla chiusura del bar Rossonero, un’altra ordinanza della Questura ha colpito il bar Inter di Mesagne: si allargano a macchia d’olio le conseguenze dell’operazione Fire dei militari del Nor Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di San Vito dei Normanni.
Leggi anche: “Operazione Fire, droga e pregiudicati: chiuso il bar Rossonero”
È stata eseguita nel pomeriggio del 21 febbraio, da carabinieri e poliziotti del locale commissariato, la nuova ordinanza che ha imposto ai sensi dell’art. 100 del Tulps, la chiusura del Bar “Inter” di via Maya Materdona per la durata di 15 giorni poiché individuato quale luogo utilizzato per lo spaccio di droga, oltre a essere abituale ritrovo di pregiudicati e consumatori di sostanze stupefacenti, costituendo pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica per la città di Mesagne.
Approfondimento: “Narcotraffico a Mesagne: blitz all’alba dei carabinieri”
Il provvedimento è scaturito a seguito dell’indagine “Fire” condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di San Vito dei Normanni che avrebbe disarticolato un’associazione per delinquere armata finalizzata al narcotraffico operante nella città di Mesagne, composta da 11 soggetti contigui a elementi di vertice della locale consorteria di stampo mafioso “Sacra Corona Unita”, tra cui il boss Giovanni Donatiello.
potrebbe interessarti anche
Lecce, processo case popolari: in corso requisitoria Pm Carducci
Martina Franca: rapina all’ufficio postale di Motolese
Brindisi, incendio rifiuti: Ordinanza del Sindaco: ‘Tenete chiuse le finestre’
Sequestro per 1,5 milioni di euro, nel mirino due fratelli di Andria
Paura a Brindisi: in fiamme azienda di smaltimento rifiuti
Tavolo al Mit per collegamento ferroviario Brindisi-aeroporto del Salento