BARI – A Bari Clean Cities, la campagna itinerante di Legambiente sulla mobilità urbana. Dati poco confortanti per il capoluogo.
Come già mostrato nel dossier Mal’aria 2022 di Legambiente, le centraline che misurano l’inquinamento urbano mostrano come il PM10, 22 mg/m3 anziché 15, dovrà essere ridotto del 31% entro il 2030, ma soprattutto il PM 2,5, 13 ug/m3 anziché 5, del 60% e gli ossidi d’azoto (NO2), 21 ug/m3 anziché 10, del 52%.
Il tasso di motorizzazione resta stabile ma resta ancora elevato il rapporto auto/abitante che coglie un valore di 64 auto ogni 100 abitanti, quando il limite indicato è quello di 35 auto per cento abitanti. Riguardi gli incidenti stradali si registrano 4 morti ogni 100mila abitanti all’anno (anziché sotto i 2,6) e 500 feriti in incidenti stradali ogni 100mila abitanti all’anno, quando il limite indicato è di 400.
Bari resta indietro però sulla mobilità ciclabile. Anche se in pochi anni si è già giunti a 50 km l’obiettivo è quello di arrivare a 203 km. Importante l’offerta di mezzi pubblici, 2 volte e mezza meno Milano, tre volte meno di altre città europee. Grazie ai treni urbani, buona l’offerta di Trasporto Pubblico Locale elettrico rinnovabile, partiamo dal 17%, e ora, con l’aiuto del governo e degli investimenti del PNRR è prevista una implementazione di bus elettrici anche se si è molto lontani dall’obiettivo del 100% elettrici entro il 2030.
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