BITONTO- Avrebbero architettato di incendiare il loro alimentari di via Ludovico d’Angiò per truffare l’assicurazione e avrebbero incaricato un dipendente e un suo complice di cospargere di liquido infiammabile il negozio: una coppia e due complici sono finiti ai domiciliari per il reato di incendio e danneggiamento.
Nella giornata di ieri, 17 febbraio, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Bari, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), nel procedimento a carico di quattro persone indagate a vario titolo e in concorso per il reato di incendio e danneggiamento.
I reati contestati alla coppia, al dipendente e al complice
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, gli indagati avrebbero consumato i reati di incendio e fraudolenta distruzione del bene finalizzata a truffare la compagnia assicuratrice e a conseguire indebitamente l’indennizzo da copertura del rischio ai danni di un esercizio commerciale di Bitonto.
L’incendio del 17 agosto 2021
I provvedimenti scaturiscono da una indagine del commissariato di Bitonto, avviate a seguito di una segnalazione di incendio in atto presso una attività commerciale nella serata del 17 agosto 2021, incendio domato solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco; dalle investigazioni sono emersi gravi indizi a carico di quattro persone, un 31enne e la compagna 32enne, gestori del predetto esercizio, che avrebbero deciso di simulare il danneggiamento, tramite l’incendio dell’esercizio per incassare il premio assicurativo, e sull’esecutore materiale, 45enne dipendente dell’attività, coadiuvato nell’azione criminale da un 33enne, che avrebbero cosparso di liquido infiammabile l’interno del locale dandogli fuoco, per poi allontanarsi a bordo di un’autovettura.
L’analisi dei cellulari e delle immagini del sistema di videosorveglianza
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, allo stato (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) le risultanze investigative, condotte anche attraverso l’analisi comparata del traffico telefonico degli indagati e le immagini di sistemi di video sorveglianza presenti in zona, unitamente alle risultanze emerse delle audizioni, rivelatesi contraddittorie in alcuni passaggi, consentirebbero di ritenere esistente un solido quadro indiziario a carico di tutti gli odierni indagati rispetto ai reati contestati.
Gli indagati sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
potrebbe interessarti anche
Lecce, processo case popolari: in corso requisitoria Pm Carducci
Martina Franca: rapina all’ufficio postale di Motolese
Brindisi, incendio rifiuti: Ordinanza del Sindaco: ‘Tenete chiuse le finestre’
Sequestro per 1,5 milioni di euro, nel mirino due fratelli di Andria
Pd Puglia, esplode il “caso Massafra”
Paura a Brindisi: in fiamme azienda di smaltimento rifiuti