TARANTO – Salgono a 675 milioni i fondi per le bonifiche dei siti inquinati nell’area del siderurgico ex Ilva, ma per impiegarli serve un decreto dei ministeri. Mentre Acciaierie d’Italia, che gestisce il siderurgico tarantino, per attuare il processo di decarbonizzazione, investrimento da 294 milioni, dovrà ricevere l’autorizzazione interministeriale. Sono le novità di una proposta di modifica all’articolo 21 del decreto Milleproroghe relativo all’ex Ilva. Le modifiche, riporta l’AGI, vengono da Mise e Mef. La correzione proposta tutela le bonifiche a Taranto ma non rinuncia al sostegno finanziario all’azienda per la decarbonizzazione. L’articolo 21 del Milleproroghe, nella stesura originaria, ha previsto il trasferimento di 575 milioni di fondi del patrimonio destinato di Ilva in amministrazione straordinaria (proprietaria degli impianti) dalla bonifica dei siti inquinati a Taranto ai futuri impianti di decarbonizzazione del siderurgico. Di qui molte proteste.
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