PUTIGNANO- Avrebbero costretto e minacciato il titolare di una società locale a versare il pizzo per rimanere nel mercato putignanese, pena l’esclusione. E avrebbero riempito di botte il fratello dell’imprenditore per convincerlo a pagare mandandolo in ospedale con 40 giorni di prognosi: quattro persone facenti parte di un organizzazione mafiosa locale sono state arrestate dalla Squadra Mobile della Questura di Bari.
L’operazione è stata messa a messa a segno nella notte del 12 febbraio dagli agenti del commissariato di Putignano, unitamente a personale della Squadra Mobile della Questura di Bari. I poliziotti hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto ancora nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contradditorio con la difesa) nei confronti di quattro persone indagate, a vario titolo, per lesioni personali aggravate e tentata estorsione continuata in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, nel periodo che intercorre tra i mesi di luglio e settembre dello scorso anno, a Putignano, gli indagati avrebbero consumato i reati di tentata estorsione continuata e lesioni personali, in concorso.
I provvedimenti scaturiscono da un’indagine del commissariato di Putignano da cui emergono gravi indizi a carico di un 47enne, un 46enne d un 19enne, che sono stati sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere, e un 29enne, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
I due ultraquarantenni, in concorso morale e materiale tra loro, con più minacce esecutive di medesimo disegno criminoso, avrebbero compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere il titolare di una società locale, operante nel settore della distribuzione, installazione e gestione di apparecchiature elettroniche, a versare una somma di danaro non quantificata, per poter continuare ad operare nel settore.
“Ti spegniamo le apparecchiature”: le minacce subite dall’imprenditore
Attraverso ripetute minacce, avrebbero prospettato lo “spegnimento” delle apparecchiature installate in alcuni esercizi commerciali gestiti dalla vittima e l’esclusione dal “mercato putignanese”.
Il pestaggio del fratello dell’imprenditore: 40 giorni di prognosi
Il 19enne e il 29enne, al fine di “convincere” l’imprenditore a versare il denaro, avrebbero anche aggredito con violenza il fratello della vittima: trattenuto da uno dei due, sarebbe stato colpito dal complice con numerosi pugni al volto; dopo averlo fatto cadere lungo la rampa di scale presente all’interno di un circolo ricreativo, all’esterno del locale, avrebbero continuato a colpirlo con calci e pugni causandogli lesioni e ferite. Oltre 40 i giorni di prognosi per la vittima.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, allo stato (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) le quattro persone tratte in arresto avrebbero posto in essere le condotte mediante l’utilizzo della forza di intimidazione mafiosa, derivante dal vincolo associativo facente capo a una locale organizzazione mafiosa.
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