BARI – “Le singole condotte poste in correlazione con il dissesto, non solo isolatamente considerate, ma anche se messe in connessione le une con le altre, non risultano riconducibili al Demurtas”. Si legge questo nelle motivazioni con cui, lo scorso gennaio, la gup di Bari Valeria Isabella Valenzi ha assolto Silvestro Demurtas, ex funzionario responsabile del reparto finanziamenti della divisione Corporate banking di Bnl, dalle accuse di bancarotta preferenziale e bancarotta fraudolenta, in un processo stralcio (celebrato con rito abbreviato) sul crac delle Ferrovie del Sud Est. I fatti contestati risalgono agli anni 2009-2016, ma i reati di bancarotta ipotizzati sono datati 16 gennaio 2017, data di ammissione di Fse al concordato.
Nelle motivazioni della gup si legge come ci siano “tutti gli estremi per ritenere configurata la fattispecie di bancarotta preferenziale da parte di Fse in favore di Bnl, tenuto conto della costituzione, in suo favore, di numerose e progressive garanzie mutuate con funzione solutoria di debiti pregressi, che ha finito per favorire il rientro dell’esposizione debitoria nei soli confronti della banca, rinunciando, volutamente, a non rimborsare, per anni, i fornitori”. La Procura ha annunciato che impugnerà la sentenza.
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