È stato costituito a Bari, nella facoltà di Scienze politiche dell’Università Aldo Moro, il Comitato pugliese per i referendum sul lavoro previsti per l’8 e 9 giugno 2025. L’obiettivo è mobilitare i cittadini a favore del sì sui quattro quesiti referendari legati al mondo del lavoro e sul tema della cittadinanza. A far parte del comitato ci sono la Cgil Puglia, Arci, Libera, Anpi, Pd Puglia, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, insieme a molte associazioni studentesche e comunità straniere.
Gigia Bucci: “Un’occasione per cambiare le regole”
La segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, ha spiegato che il comitato è «popolare e democratico» e che la sfida è portare le persone al voto per raggiungere il quorum. «È un’occasione per cambiare regole ingiuste, come quelle sui licenziamenti illegittimi e per rafforzare la sicurezza negli appalti» ha sottolineato Bucci, ricordando come molti giuristi e docenti abbiano contribuito all’elaborazione dei quesiti referendari.
Il ruolo degli studenti
Il coinvolgimento della comunità studentesca è centrale. «Vogliamo essere motore attivo di partecipazione, perché ci viene chiesto di essere indifferenti, ma noi ci opponiamo — ha detto Gabriele Tedesco di Udu Link — per combattere l’astensionismo e difendere un modello sociale più giusto».
De Santis: “Il 12 aprile in piazza per spiegare i motivi del sì”
Il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, ha ribadito l’importanza del referendum: «Difendiamo i giovani precari, stabilizzando i loro contratti. Essere precari significa vivere nell’incertezza». Ha poi ricordato la questione della cittadinanza, invitando a votare anche il quesito che tocca questo tema, «perché milioni di persone vivono in Italia senza poter essere cittadini». Il 12 aprile il Pd sarà in tutte le piazze della Puglia con banchetti informativi.
Emiliano: “Il lavoro dà dignità e garantisce la democrazia”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha lanciato un appello: «Invito tutti a partecipare e sostenere questa battaglia, non solo chi si sente di sinistra. È una campagna civile, per difendere la dignità del lavoro, senza la quale non c’è democrazia». Secondo Emiliano, è il momento di restituire al lavoro la funzione prevista dalla Costituzione, «non solo numeri, ma diritti veri e rispetto per ogni persona».
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