MATERA – Gli ex parlamentari lucani Tito Di Maggio e Corrado D’Anzi proposero nei mesi scorsi un referendum per il passaggio di Matera dalla Basilicata alla Puglia. Come da procedura è stata fatta richiesta alla Corte di Cassazione che ha detto di sì: il referendum è quindi ammissibile, per cui l’iniziativa referendaria potrà partire seguendo “tutte le procedure da seguire per redigere la domanda”. Come previsto dall’articolo 132 della Costituzione, infatti, un Comune può passare da una Provincia o da una Regione all’altra. Si può fare purché lo voglia la maggioranza della popolazione interessata. Maggioranza che sarà “contata” attraverso un referendum che potrebbe quindi far diventare la Città dei Sassi la settima provincia pugliese.
I due ex senatori hanno motivato la richiesta di referendum “con le opportunità che la Puglia offre sul piano del dinamismo economico e dell’offerta dei servizi, motivazioni che permetterebbero – a loro dire – di superare i limiti di subalternità e di autonomia decisionale in una Regione, la Basilicata, con due Province dal peso amministrativo penalizzante (100 Comuni in provincia di Potenza, 31 in quella di Matera) che ha favorito negli anni un accentramento di funzioni e servizi nel capoluogo di regione, impoverendo i territori, alimentando l’emigrazione e penalizzando in tal modo le potenzialità della città”. La richiesta di indizione del Referendum fu presentata il 10 ottobre 2024. La proposta con il quesito da sottoporre agli aventi diritto al voto sarà adesso consegnata all’ufficio referendum della Corte di Cassazione e se la documentazione sarà ritenuta idonea la stessa sarà inviata al Presidente della Repubblica e al Ministero degli Interni per stabilire la data del referendum.
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