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Salento, uccise un cane volontariamente: condannato a 8 mesi

L’imputato è stato giudicato colpevole ai sensi dell’articolo 544-bis del codice penale, che punisce chiunque causi la morte di un animale per crudeltà o senza necessità

Il Tribunale di Lecce ha condannato a otto mesi di reclusione l’uomo che, nell’aprile 2021, ha investito e ucciso intenzionalmente Mimì, un cagnolino meticcio, a Taurisano (Lecce).

L’animale, adottato da una coppia e solito giocare nei pressi della loro attività commerciale, venne travolto dall’auto dell’imputato che accelerò deliberatamente dopo una frenata, non lasciando scampo al cane.

L’episodio, avvenuto sotto gli occhi attoniti dei proprietari e di altri testimoni, fu descritto in aula come un atto di crudeltà premeditata. L’uomo, già noto per atteggiamenti ostili nei confronti di Mimì, aveva in passato minacciato di ucciderlo e lo aveva più volte maltrattato, come confermato da prove video e testimonianze. Mimì, un cane affettuoso e mansueto, è morto in pochi minuti a causa delle gravi ferite riportate.

Durante il processo, l’associazione EARTH Odv, costituitasi parte civile insieme ai proprietari di Mimì, ha sottolineato la gravità dell’atto, chiedendo una pena esemplare. Tuttavia, la condanna di otto mesi è stata ritenuta insufficiente. «È una pena inadeguata rispetto alla crudeltà del gesto – ha dichiarato Valentina Coppola, presidente nazionale di EARTH -. Questo caso evidenzia la necessità di pene più severe per i reati contro gli animali, affinché si possa realmente dissuadere da simili atrocità».

L’imputato è stato giudicato colpevole ai sensi dell’articolo 544-bis del codice penale, che punisce chiunque causi la morte di un animale per crudeltà o senza necessità.

Nonostante il riconoscimento della responsabilità penale, la sentenza lascia aperto il dibattito sull’adeguatezza delle pene previste per la violenza contro gli animali. EARTH Odv ha assicurato che continuerà a lottare per ottenere giustizia in casi analoghi e per garantire che nessun atto di crudeltà rimanga impunito.

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