Dissalatore sul Tara: opposizioni in Commissione Ambiente

L’impatto ambientale e l’opportunità di realizzare il dissalatore sul fiume Tara sono stati al centro delle audizioni richieste dal consigliere Massimiliano Stellato in V Commissione. L’impianto, finanziato con fondi Pnrr e Fsc, progettato da Aqp per affrontare la crisi idrica, ha ottenuto il 10 gennaio il parere favorevole della conferenza dei servizi decisoria, scatenando però la contrarietà della comunità tarantina.

Le critiche di associazioni ed enti locali

Durante la seduta, le associazioni ambientaliste, il Comune e la Provincia di Taranto hanno espresso le loro riserve. Il consigliere Stellato ha evidenziato il rischio per il fiume Tara, di natura carsica, che con l’emungimento di 2100 metri cubi al secondo potrebbe vedere compromessa la portata e la qualità delle acque. I comitati propongono di destinare i 90 milioni di euro previsti per il dissalatore alla riparazione delle perdite della rete idrica.

Contraddizioni ambientali

Saverio Carlucci di Legambiente Taranto ha sottolineato l’elevato consumo energetico del dissalatore, pari a 30 milioni di kWh/anno, e la scarsa copertura da fonti rinnovabili (4%), che rendono contraddittorio l’obiettivo di affrontare la crisi idrica con un impianto altamente energivoro.

Le posizioni istituzionali

L’assessora all’Ambiente di Taranto, Stefania Fornaro, ha annunciato una diffida contro la Regione Puglia per la mancata valutazione di siti alternativi. Anche la Provincia di Taranto, rappresentata da Adriano Tribbia, ha espresso totale opposizione e annunciato un consiglio monotematico.

Le risposte di Aqp

Antonio Di Leo, direttore industriale di Aqp, ha difeso il progetto, spiegando che il deflusso vitale minimo del fiume (2 m³/s) sarà garantito e che l’acqua potabile prodotta servirà 385mila abitanti. Ha inoltre ricordato gli investimenti già effettuati per il miglioramento della rete idrica.

Conclusioni della Regione

L’assessora regionale Serena Triggiani e Andrea Zotti, responsabile delle Risorse idriche, hanno ribadito che il dissalatore rientra nella pianificazione strategica regionale per affrontare l’emergenza idrica, sottolineando le tutele adottate per salvaguardare l’ambiente.

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