È giunto alla scadenza il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione del gruppo Ilva, comprensivo dell’acciaieria di Taranto. Si tratta della terza transizione proprietaria per il colosso siderurgico, un tempo di proprietà statale: nel 1995 i primi privati furono i Riva, seguiti nel 2017 dagli indiani di ArcelorMittal. Ora il processo di vendita si ripete.
A differenza del passato, stavolta i gruppi italiani hanno mantenuto un profilo basso. L’idea di una “cordata italiana”, ipotesi predominante otto anni fa, non è stata nemmeno presa in considerazione. Tra i 15 soggetti inizialmente interessati, sono stati soprattutto gruppi stranieri non europei a visitare gli asset in vendita negli ultimi mesi.
Al momento, il gruppo Baku Steel sembra il favorito. Gli azeri mirano all’acquisizione del 100% di Acciaierie d’Italia, inclusi i siti di Taranto, Novi Ligure e Cornigliano, ma pongono come condizione la possibilità di installare una nave rigassificatrice nel Mar Grande di Taranto. Questo impianto, utilizzando il gas proveniente dall’Azerbaijan tramite il gasdotto TAP, garantirebbe energia a basso costo.
Tra gli altri concorrenti figura Vulcan Green Steel del gruppo Jindal, mentre perdono terreno i canadesi di Stelco Holding, gli ucraini di Metinvest e il fondo americano Bedrock.
Il prezzo minimo per le offerte è stato fissato a 1,8 miliardi di euro. I commissari straordinari Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli hanno imposto cinque requisiti fondamentali per valutare le proposte: sviluppo della produzione siderurgica in Italia, decarbonizzazione dei siti, tutela dell’occupazione, sostegno alle comunità locali e continuità operativa degli impianti.
Il gruppo Marcegaglia, invece, sembra intenzionato a presentare un’offerta mirata per alcuni asset specifici. Si parla dei siti ex Ilva destinati alla produzione di tubi: Socova in Francia, Racconigi (in partnership con Profilmec Group ed Eusider) e Salerno (insieme a Sideralba).
Nelle prossime ore si scoprirà quante offerte vincolanti sono state realmente presentate, ma i commissari hanno la facoltà di valutare anche proposte arrivate oltre la scadenza ufficiale.
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