“È da ieri che Saverio ripete: ‘Mannaggia a me che avevo la vibrazione’”. Così Valentina Oreste, 39 anni, di Trani, racconta emozionata all’ANSA l’incredibile esperienza vissuta nel pomeriggio di martedì 7 gennaio. Suo figlio Saverio, 16 anni, stava aiutando una compagna in matematica in videocollegamento e, per evitare distrazioni, aveva silenziato il telefono. È stato così che una chiamata importantissima, quella del Papa, è sfuggita al giovane. “Il Pontefice ha poi chiamato me – prosegue Valentina –. Ero in ospedale a Canosa da mio padre quando mi è squillato il cellulare. Ho risposto e, con immensa sorpresa, ho visto il Santo Padre”.
Saverio sta affrontando una difficile battaglia contro una patologia oncologica. “Ha un nome tremendo, che faccio fatica a ricordare”, spiega Valentina, che ha lasciato il lavoro per prendersi cura del figlio, ricoverato al Policlinico di Bari. Le cure sono pesanti: una chemio intensa ogni tre settimane, accompagnata da ulteriori trattamenti ogni lunedì e giovedì. Nonostante le difficoltà, la famiglia trova conforto nella fede e, da ieri, anche nelle parole del Papa.
“Il Santo Padre sorrideva, mi ha benedetto e mi ha detto: ‘Saverio guarirà, devi essere forte e non mollare. Poi, voglio conoscerlo’. È stato incredibile, non riesco ancora a crederci”. Valentina, emozionata, descrive la chiamata come un momento di grande speranza: “Ho pianto, balbettato, avevo le mani sudate e le gambe che tremavano”.
Ora, con il sostegno del Papa e delle sue preghiere, Valentina sente di avere una forza nuova: “Vorrei trasmettere coraggio e forza a Saverio. Non dobbiamo mollare, e sapere che il Papa è dalla nostra parte ci dà un grande aiuto”.
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