BRINDISI – Già indagati, a vario titolo, perché accusati di aver costruito con materiali scadenti componenti per gli aerei Boeing 787 Dremliner, ma anche di aver sversato rifiuti pericolosi e non nella zona industriale del capoluogo messapico, rischiano ora il processo.
Sono due aziende e sette persone per cui la Procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile, anche con la collaborazione dell’Fbi.
Brindisi, frode alla Boeing: in sette rischiano processo
L’indagine avrebbe svelato una presunta truffa ai danni dell’azienda americana e della stessa Leonardo ordita da un’associazione per delinquere di casa in Puglia. Tra le ipotesi di reato, anche l’attentato alla sicurezza dei trasporti. Proprio per le “mancanze”, tutte eventualmente da dimostrare, causate dalle materie prime scadenti, la Boeing aveva anche attivato una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili ritenuti “a rischio”. Un danno economico, ma non solo. Le aziende coinvolte, entrambe con sede a Brindisi, sono la “Processi Speciali” e la “Manifacturing Process”. Tra le parti offese, anche il ministero dell’Ambiente e per la Sicurezza energetica.
L’udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il prossimo 13 marzo.
potrebbe interessarti anche
Morte Papa Francesco, il ricordo del prefetto Luigi Carnevale
Brindisi, donna investita: caccia all’auto pirata
Morte Papa Francesco: il cordoglio delle istituzioni pugliesi
Morte Papa Francesco: il cordoglio della politica lucana
Brindisi piange Papa Francesco: “Un faro di accoglienza e giustizia”
Addio a Papa Francesco, l’uomo venuto “dalla fine del mondo”