La federazione di Taranto di Rifondazione Comunista lancia l’allarme sul progetto del dissalatore che Acquedotto Pugliese intende realizzare alla sorgente del fiume Tara.
L’opera, dal costo stimato di circa 100 milioni di euro, viene definita “un ulteriore grave scempio ambientale” che potrebbe compromettere irrimediabilmente l’equilibrio idrologico di un corso d’acqua già di limitata portata. Il Tara, sottolinea la nota del partito, rappresenta non solo un importante habitat naturale e un esempio di biodiversità, ma anche un simbolo storico e culturale per Taranto.
Attualmente, dal fiume vengono prelevati circa 500 litri al secondo per uso industriale e 120 litri al secondo per l’agricoltura. Il dissalatore, secondo il progetto, tratterebbe fino a 1.000 litri al secondo, un ritmo che, secondo Rifondazione, rischia di devastare l’ecosistema del Tara in tempi brevi.
La denuncia si estende anche agli impatti paesaggistici: le opere di supporto all’impianto, come il serbatoio di accumulo dell’acqua dissalata e le condotte, interesserebbero aree di pregio naturalistico, tra cui le gravine e zone di rilevanza archeologica. “Per queste ragioni esprimiamo la nostra totale contrarietà al progetto e ci impegniamo a sostenere la mobilitazione cittadina contro questa realizzazione”, conclude Rifondazione Comunista.
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